Libia: Gheddafi all'attaco di Zawiya, scontri a Tripoli
Venerdì di guerra in Libia dove l'esercito ha lanciato una controffensiva in Cirenaica, bombardando Brega, la vicina Ras Lanuf e Ajdabiya, e in Tripolitania, dove la tv di Stato ha annunciato di aver riconquistato Zawiya, città a soli 40 km da Tripoli di enorme importanza strategica perché sede della più importante raffineria del Paese nordafricano.
Le notizie che giungono da Zawiya sono contraddittorie e drammatiche: la tv libica ha annunciato che l'esercito ha ucciso "il capo dei terroristi", Hussein Darbuk, e ripreso i 19 carri armati sottratti venerdì scorso dagli insorti dalla locale caserma dell'esercito. "Abbiamo spazzato via i terroristi da Zawiya", ha annunciato l'emittente. Testimoni citati da Al Jazira parlano di oltre 50 morti e 300 feriti. Il governo libico ha poi precisato che spera di riprendere il controllo totale della città "possibilmente in serata", mentre i ribelli confermano che Zawiya è martellata dall'artiglieria e che il loro comandante è stato ucciso.
Fonti ospedaliere riferiscono poi di numerose vittime anche nell'est, dove si combatte a Brega, la cui sorte resta incerta, e nella vicina Ras Lanuf, che gli insorti affermano di aver preso, insieme al controllo dell'aeroporto: Verso la città stanno convergendo decine di veicoli con rinforzi per i ribelli. L'esercito di Gheddafi ha anche bombardato Ajdabiya, dove gli insorti custodiscono il proprio arsenale.
Nella capitale è invece esplosa nuovamente la rabbia anti-Gheddafi davanti ad alcune moschee al termine della preghiera del venerdì. Per la seconda settimana consecutiva, sulla scalinata della moschea di Piazza Algeria, nel quartiere italiano, un centinaio di persone che intonavano cori contro il leader libico sono state disperse a raffiche di kalashnikov in aria, mentre nel quartiere periferico di Tajoura la polizia ha sparato lacrimogeni contro i manifestanti usciti dalla moschea.
Nessuna protesta invece in altri due quartieri di Tripoli, Suk Juma e Fashlum, dove venerdì scorso si erano affrontati oppositori al regime e forze di sicurezza.
Fonti dell'opposizione che non possono essere verificate direttamente sostengono che nei giorni scorsi molti oppositori sono stati identificati e arrestati anche grazie ai filmati trasmessi dalle tv straniere.