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Libia: media, Marina Libia coinvolta in episodio nave Msf

Un'immagine simbolica mostra la nave 'Aquarius' di Medici senza frontiere (Msf) che il 25 giugno scorso ha soccorso 600 migranti nel Mediterraneo (foto d'archivio). Keystone/AP/BRAM JANSSEN sda-ats

(Keystone-ATS) La Marina militare della Libia ha ammesso il suo coinvolgimento nell’assalto del 17 agosto denunciato da Medici senza frontiere (Msf) alla sua nave per il soccorso migranti ‘Bourbon Argos’ al largo della costa libica.

Essa afferma di aver sparato colpi di avvertimento perché la nave non si era identificata, negando di averla abbordata per salire a bordo. Lo scrive il sito di Radio France Internationale (Rfi), citato da Msf.

“Il 17 agosto, un motoscafo non identificato ha attaccato e sparato contro la Bourbon Argos, una delle navi di Medici Senza Frontiere (Msf), mentre svolgeva attività di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo centrale”, denunciò il 25 agosto l’organizzazione umanitaria in un comunicato, nel quale si condannava fermamente “questo atto vergognoso verso un’organizzazione medico-umanitaria il cui unico obiettivo è salvare e fornire assistenza medica ai migranti e ai rifugiati che – in mancanza di vie legali e sicure – ogni giorno cercano di attraversare il mare”.

“La marina libica – si legge nella notizia di Rfi – afferma di essere all’origine di quegli spari, ma nega di aver preso di mira direttamente la nave. Ammette invece tiri di avvertimento per chiedere all’imbarcazione (di Msf) di fermarsi per un controllo”. “Una pattuglia della guardia costiera libica – dice la versione diramata dalla marina di Tripoli, riportata nell’articolo di Rfi – era a circa 25 miglia marine dalle coste dove ha individuato un’imbarcazione non identificata alla quale è stato dato l’ordine di fermarsi, al quale non è stato dato risposta”, ha spiegato Ayoub Kassem portavoce della marina libica.

“Abbiamo sparato in aria cinque tiri di avvertimento. Non abbiamo però compiuto un’irruzione nell’imbarcazione e su questo siamo categorici. E la pattuglia è tornata sulla costa. Abbiamo informato l’operazione Sophia di questo incidente e abbiamo aperto un’inchiesta. Siamo la guardia costiera libica e quell’imbarcazione avrebbe dovuto fermarsi e identificarsi”.

L’attacco, spiega Msf, è avvenuto in acque internazionali, a 24 miglia nautiche a nord della costa libica. Uomini armati a bordo del motoscafo hanno sparato da una distanza di 400-500 metri verso la Bourbon Argos e poi sono saliti a bordo, dove non c’erano persone soccorse durante la giornata e dove sono rimasti per circa 50 minuti per poi andare via senza prendere nulla.

Né i membri dell’equipaggio né i membri dello staff di Msf sono stati feriti.

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