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Libia: ong diritti umani, 15 morti ad Al Baida

(Keystone-ATS) Milizie giunte da Tripoli ad Al Baida, nell’est della Libia, hanno colpito i manifestanti causando almeno 15 morti e molti feriti. Lo ha reso noto oggi a Ginevra l’organizzazione Human Rights Solidarity. La situazione è grave, ha aggiunto.

“Stamattina sono stati segnalati ad al Baida due voli provenienti da Tripoli con miliziani giunti per colpire la gente in modo arbitrario. Abbiamo nomi di persone uccise e centinaia di persone ferite”, ha detto all’agenzia di stampa italiana Ansa Saleh Khaled, del segretariato dell’ong.

“I morti sarebbero 15 e la situazione è grave”, ha aggiunto. “Un volo con a bordo miliziani reclutati da un figlio di Gheddafi , che non sono libici, è andato a Bengasi, dove una folla si sta radunando davanti al tribunale: sono circa diecimila e sono decisi a trascorrervi la notte”, ha aggiunto.

Violente manifestazioni antigovernative hanno scosso anche Zenten, 145 chilometri a sud-ovest di Tripoli, dove posti di polizia e locali dei comitati rivoluzionari sono stati incendiati, riferisce il giornale libico “Qurina” nel suo sito internet. “Qurina”, vicino al figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif, è ritenuto affidabile.

Citando una fonte medica, il giornale ha detto che non ci sono stati morti ma non ha precisato se ci sono stati feriti. Diversi manifestanti sono stati arrestati, fra cui due contrabbandieri tunisini originari di Gafsa, nel sud della Tunisia, secondo una fonte dei servizi di sicurezza libici citata da “Qurina”.

Secondo il giornale, i manifestanti hanno incendiato un posto di polizia, il tribunale locale, i posti della sicurezza interna e della guardia popolare e una sede dei comitati rivoluzionari, spina dorsale del regime.

Diverse centinaia di sostenitori del leader Muammar Gheddafi si sono invece radunate nella capitale libica Tripoli per sostenere il regime e contrastare le manifestazioni di protesta della “giornata della collera”. I manifestanti pro-regime si sono riuniti in Piazza Verde, gridando slogan come “Difendiamo Gheddafi e la Rivoluzione”, e “La Rivoluzione continua”.

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