Libia: Usa e paesi europei avvertono miliziani, ora basta violenza
Capiclan e leader miliziani vari sono avvertiti: il tempo del caos sta per scadere. Il monito arriva da Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti con un inedito comunicato congiunto che chiede la fine delle ostilità e che insanguinano l'ingovernabile Libia del post Gheddafi.
Nessuna opzione militare naturalmente, ma l'adozione operativa della Risoluzione 2174 delle Nazioni Unite che prevede "sanzioni individuali contro coloro che minacciano la pace, la stabilità e la sicurezza della Libia o contro coloro che si oppongono o tentino di sabotare il processo politico".
La "preoccupazione" per "gli attacchi di Khalifa Haftar a Bengasi" - che ha annunciato due giorni fa una "vittoria vicina" - e la condanna dei "crimini commessi dai gruppi Ansar al-Sharia e le violenze che si stanno consumando sul territorio libico, inclusa Tripoli e i suoi dintorni", sono esplicite e il linguaggio diplomatico maschera appena l'esasperazione dei Paesi europei e degli Stati Uniti che hanno sottoscritto il comunicato, diffuso a Roma dalla Farnesina.
La via indicata continua ad essere quella dei negoziati che "devono essere condotti in buona fede e adottando politiche inclusive, con l'obiettivo di trovare un accordo circa il luogo in cui stabilire la sede della Camera dei Rappresentanti, eletta lo scorso 25 giugno, e su come porre le basi di un Governo di Unità Nazionale". Usa, Italia, Francia, Germania e Regno Unito concordano "sul fatto che non possa esistere una soluzione militare alla crisi libica" e sottolineano di essere "particolarmente preoccupati dal fatto che, dopo gli incontri di Gadames e Tripoli, le parti non abbiano ascoltato gli appelli per un cessate-il-fuoco.