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Lingua italiana: studiosa elvetica vince il Premio Nencioni

L'Atlante italo-svizzero che è valso il premio alla giovane studiosa. sda-ats

(Keystone-ATS) La sesta edizione del Premio Giovanni Nencioni, rivolto ai giovani linguisti che abbiano conseguito un dottorato presso un’università straniera, è stata vinta da Aline Kunz, giovane studiosa elvetica, addottorata presso l’Università di Berna.

La cerimonia di premiazione si terrà domani, lunedì 11 settembre, alle ore 14.30, presso la sede dell’Accademia della Crusca a Firenze, con la partecipazione della ricercatrice svizzera, del presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini e del presidente dell’Associazione Amici dell’Accademia della Crusca, Aureliano Benedetti.

Il Premio Giovanni Nencioni, istituito nel 2012, intende rendere omaggio all’illustre linguista e presidente dell’Accademia dal 1972 al 2000 e sottolineare la sua costante attenzione ai giovani e alla diffusione della lingua italiana e degli studi di linguistica italiana all’estero.

Il premio consiste in un assegno di 2.000 euro e in un soggiorno di studio gratuito di un mese presso l’Accademia.

La commissione, composta dagli accademici Paola Manni, Giovanna Frosini e Paolo D’Achille, ha deciso all’unanimità di conferire il premio a Aline Kunz per la tesi “Tra la polvere dei libri e della vita. Il carteggio Jaberg-Scheuermeier (1919-1925)”, discussa presso l’Università di Berna il 14 ottobre 2016 (relatori Bruno Moretti e Tullio Telmon).

La tesi di dottorato prende in esame il carteggio Jaberg-Scheuermeier, conservato presso l’Archivio Ais dell’Università di Berna, composto, oltre che da lettere, da cartoline, telegrammi e altri materiali di indubbia rilevanza per ricostruire la genesi dell’Ais “Atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale (Sprach – und Sachatlas Italiens und der Südschweiz)”.

L’Ais, pubblicato tra il 1928 e 1940 è una raccolta di carte geografiche dell’Italia e della Svizzera meridionale che presentano parole, concetti o frasi, nelle rispettive forme dialettali, evidenziando le differenze linguistiche tra le varie località. Di questa opera Jaberg fu uno dei direttori e Scheuermeier il principale dei rilevatori dei dati.

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