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Londra: la città dei ricchi cresce sottoterra

(Keystone-ATS) A Manhattan quando manca lo spazio si costruiscono grattacieli: a Londra, dove i piani regolatori impediscono di allargarsi in altezza, la città dei ricchi cresce sottoterra.

Un nababbo londinese, preoccupato che i suoi ospiti odiassero nuotare in spazi troppo angusti, ha scavato così in profondità che nella sua piscina ci si può tuffare col trampolino. Un altro, che non sopportava il tetto di cemento sopra le corsie della vasca olimpionica, ha installato una telecamera che trasmette dall’esterno sul soffitto immagini di cielo.

Una metropoli di seminterrati extralusso. La Gran Bretagna non è immune dalla crisi immobiliare, ma la sua capitale ha una vasta concentrazione di oligarchi, sceicchi e “paperoni” che, dopo aver esaurito i metodi tradizionali per allargare gli spazi domestici, si sono buttati con entusiasmo nell’ultimo trend: crescere, ma sotto il livello del marciapiede.

Non solo costruendo piscine, ma anche sale di proiezione, cucine, palestre, saune, campi di squash, pareti da scalata, saune, cascate e garage multiauto, con ascensori speciali per portare al livello della strada Ferrari, Bentley e auto d’epoca.

“Un buon modo di capire cosa sta succedendo è pensare al mercato dei super yacht, di cui del resto questi nababbi sono proprietari”, ha detto al “New York Times” John Lees, presidente di Lees Associates, che lavora usualmente su progetti da decine di milioni di sterline.

Le sue piscine sotterranee ne includono una che proietta sulle pareti immagini di squali in movimento al suono del tema di ‘Jaws’. Un’altra ha mattonelle di ceramica coperte da foglia d’oro, incastonate di lucine che danno a chi nuota l’impressione di trovarsi sotto un cielo stellato: “Londra è una città così densamente popolata – spiega Lees – che l’unico modo per allargarsi è andare sottoterra”.

Scavare tonnellate e tonnellate di terra per costruire i seminterrati di lusso usualmente non piace ai vicini. Quelli del miliardario Ravji Halai, che ha scavato 400 tonnellate per costruire palestra, bar e piscina riscaldata sotto la villa di Hendon a North London, non hanno gradito fintanto che lui non li ha invitati a nuotare gratis: solo allora si sono convinti.

Halai è stato fortunato: per lo più iniziative come la sua creano inimicizie mortali. “Sono progetti simili a quelli del colera a Chelsea nell’Ottocento: un miasma invisibile, ma pronto a esplodere”, ha messo in guardia di recente Terence Bendison, segretario onorario della Chelsea Society al London Evening Standard.

E c’è chi osserva che questo stato di cose nasce anche perché la legge non è adeguata: “I piani regolatori di Londra sono severissimi, ma furono scritti pensando a quel che succede sopra il livello della strada”, dice Tony Hiller, presidente della Heath and Hampstead Society: “Questo permette sulla carta ai londinesi più ricchi di scavare indisturbati fino al centro della terra”.

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