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Lotta a pirateria informatica: i mezzi non convincono

(Keystone-ATS) La modernizzazione del diritto d’autore mira a combattere meglio la pirateria informatica. Sul principio sono tutti d’accordo, ma i mezzi proposti dalla Confederazione non fanno l’unanimità.

Da una parte i bibliotecari e le associazioni culturali si oppongono all’idea di una tassa sui prestiti delle biblioteche, mentre le associazioni che difendono gli artisti rifiutano una sorveglianza statale sulle società di gestione.

Nel progetto messo in consultazione fino ad oggi, il Consiglio federale propone di agire a livello di fornitore d’accesso. Agli “hosting provider” svizzeri si chiede ad esempio di non tollerare le piattaforme pirata e di rimuovere rapidamente i contenuti contrari al diritto d’autore messi a disposizione mediante i loro server.

In futuro, dovrebbero essere possibili unicamente azioni civili contro gli internauti che si scambiano film o altri materiali protetti non ancora pubblicati su apposite piattaforme. Il download per scopi privati resta invece ammesso.

A sollevare molte critiche è però l’introduzione di una tassa sui prestiti delle biblioteche, nelle intenzioni del governo una misura che permette la remunerazione del diritto d’autore, come già il caso per le opere noleggiate.

Missione delle biblioteche a rischio

L’associazione “Task Force LDA”, che riunisce 50 biblioteche e organizzazioni culturali svizzere, ricorda che questa idea non è nuova, ed è già stata respinta a più riprese dal Parlamento. “Il tenore finanziario della misure non è assolutamente chiaro” e le biblioteche potrebbero essere gravate in modo eccessivo.

Il tutto metterebbe in pericolo anche la missione principale delle biblioteche, ovvero “offrire al pubblico un accesso a buon mercato e il più completo possibile a informazioni, sapere e cultura”.

I timori sono condivisi dalle associazione di difesa dei consumatori, che comunque appoggiano la revisione nel suo insieme. Anche secondo i Cantoni questa tassa è la pecca della revisione del diritto d’autore.

Sorveglianza inutile

Bisogna “presentare al Parlamento un testo più concreto”, sottolinea l'”Alleanza contro la pirateria su Internet”. L’organizzazione, che riunisce una quindicina di istituzioni e associazioni che rappresentano autori e artisti svizzeri, si oppone all’aumento della sorveglianza dello Stato sulle società di gestione che si occupano dei diritti d’autore.

A loro dire tariffe e ambiti di interesse pubblico sono già sufficientemente sorvegliati, e le società di gestione sono controllate dai loro membri. Il rafforzamento previsto è quindi “sproporzionato e inutile”, e i costi sarebbero interamente a carico di artisti e produttori.

Simile il pensiero di Swisscopyright, associazione che raggruppa cinque società di gestione elvetiche per un totale di 55’000 autori, che si dice “irritata” e si rammarica per il mancato rispetto da parte del governo dell’autonomia delle imprese di diritto privato.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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