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Macroregione alpina cerca riconoscimento a vertice UE

(Keystone-ATS) La macroregione Alpina (Italia, Francia, Austria, Germania, Svizzera, Liechtenstein, Slovenia e Principato di Monaco) accelera e guarda al vertice europeo di giovedì e venerdì per coprire una delle ultime tappe verso il traguardo, col riconoscimento ufficiale dei 28, per diventare un “laboratorio” di sviluppo sostenibile.

La presidenza della Convezione delle Alpi (l’organismo che da 20 anni lavora al progetto) che per il biennio 2013-2014 è a guida italiana, sotto la responsabilità del sottosegretario all’Ambiente Marco Flavio Cirillo, attende infatti dal summit dei capi di stato e di governo il via libera alla costituzione di un “Comitato paritetico” che assista la Commissione Ue nell’elaborazione di una strategia.

Con l’ok dei leader, i lavori potrebbero prendere il via già ad inizio 2014, sotto la regia del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn, per arrivare ad un’adozione della strategia, al più tardi, nella prima metà del 2015, in modo da agganciare la partita della nuova programmazione dei fondi Ue e moltiplicarne l’impatto.

A due mesi dalla conferenza di Grenoble (Francia), quando otto Paesi alpini e 46 Regioni hanno firmato un accordo sulla comunanza di obiettivi, oggi, in un’iniziativa organizzata da Italia e Francia a Bruxelles, la Convenzione delle Alpi contribuisce a presentare agli altri Stati membri il progetto spiegandone le ricadute positive.

Con un territorio di 390.000 chilometri quadrati, 70 milioni di abitanti, 120milioni di visitatori l’anno ed un Pil medio pro capite di 22.800 euro, la macroregione Alpina (che comprende anche le zone pedemontante e di pianura) rappresenta una “piattaforma territoriale con importantissimo valore strategico”. Ma ha bisogno di una “strategia comune”.

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