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Managed Care: libera scelta medico determinante

(Keystone-ATS) È stato soprattutto il timore di perdere il diritto di scegliere liberamente il medico a determinare la netta bocciatura, da parte del 76% degli elettori, della modifica della LAMal sulle reti di cura integrate, spesso designata con l’espressione “Managed Care”. Lo indica l’analisi VOX pubblicata oggi.

L’argomento della libertà di scelta è stato determinante per il 73% dei votanti, indica l’inchiesta condotta dopo la votazione dall’Istituto di ricerche gfs.berna su un campione di 1507 aventi diritto di voto delle tre regioni linguistiche. Gfs.berna indica che i dati comportano un margine d’errore di 2,5 punti percentuali (in più o in meno).

Gli intervistati hanno pure massicciamente (64%) condiviso il parere dei contrari alla revisione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) per quanto concerne le conseguenze finanziarie della riforma: hanno ritenuto che i costi della salute per gli assicurati avrebbero continuato a crescere.

L’opposizione più radicale è stata manifestata dai simpatizzanti dell’UDC (l’87% di loro ha posto un “no” nell’urna), che era contraria al Managed Care. Solo il 32% della base PPD e il 28% di quella PLR ha seguito le indicazioni delle due formazioni, che difendevano il “sì”. Una consistente maggioranza degli aderenti al PS ha bocciato la riforma, seguendo il consiglio dell’assemblea dei delegati, ma il 32% ha comunque creduto nel Managed Care. Sulla riforma il PS era particolarmente diviso.

Riguardo all’iniziativa “Per il rafforzamento dei diritti popolari in politica estera (accordi internazionali: decida il popolo!)”, spazzata via dal 75% dei votanti, il confronto si può riassumere agli aderenti dell’UDC contro tutti gli altri. I democentristi hanno sostenuto il testo dell’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) nella misura dei due terzi.

Simpatizzanti di PLR, PPD e PS hanno invece respinto il testo con proporzioni oscillanti tra l’83% e il 90%. Il 41% di chi ha votato “no” ha sostenuto che l’accettazione dell’iniziativa avrebbe generato troppe votazioni, in gran parte su temi tanto complessi da non permettere un giudizio appropriato da parte del popolo.

Il terzo oggetto in votazione, l’iniziativa popolare “Accesso alla proprietà grazie al risparmio per l’alloggio”, rifiutata dal 69% degli elettori, era simile a un testo già bocciato nelle urne in marzo. Decisiva per l’esito della consultazione è stata l’impressione che del testo avrebbero approfittato in pochi. L’orientamento politico degli elettori non ha avuto grande importanza.

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