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Marea nera a Mauritius, Giappone invia assistenza

La situazione è precaria. KEYSTONE/AP/Eric Villars sda-ats

(Keystone-ATS) Il governo di Tokyo invierà una squadra di esperti alle Mauritius per fornire assistenza dopo la fuoriuscita del combustibile dalla nave di proprietà di un armatore giapponese e il rischio di un disastro ambientale senza precedenti.

Un team di sei persone partirà lunedì mattina alla volta di Port Louis, la capitale dell’isola situata 550 chilometri ad est del Madagascar, dove si è arenata la petroliera.

L’esecutivo nipponico ha spiegato in un comunicato che il team ha una conoscenza specifica delle attività di soccorso nella gestione dei disastri ambientali e nella rimozione di sostanze inquinanti a salvaguardia degli ecosistemi.

Nella squadra ci sono 4 membri della Guardia costiera nazionale, un funzionario del ministero degli Esteri e uno della Agenzia della Cooperazione internazionale.

Separatamente, in una conferenza stampa il vice presidente della Mitsui O.S.K., Akihiko Ono, si è scusato per l’incidente e ha promesso di contribuire al meglio per risolvere il caso in maniera spedita in cooperazione con la società armatrice proprietaria della nave, Nagashiki Shipping Co.

La petroliera lunga 300 metri, varata nel 2007, era salpata dalla Cina, via Singapore, con destinazione finale in Brasile. Trasportava circa 3800 tonnellate di petrolio quando si è incagliata il 25 luglio a Pointe d’Esny, una zona protetta dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide, situata vicino al parco marino di Blue Bay, un altro ecosistema a rischio.

Da giovedì mattina oltre 1000 tonnellate di petrolio si sono riversate in mare, costringendo il premier mauriziano Pravind Jugnauth a dichiarare uno “stato di emergenza ambientale”.

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