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Meno iniziative popolari nel 2013

(Keystone-ATS) Quest’anno lo strumento dell’iniziativa popolare è stato sollecitato in misura minore: sono state lanciate nove iniziative, tre in meno rispetto al 2012. Nel 2011, anno elettorale, ne sono state lanciate ben 23, ma quasi la metà sono fallite: i promotori non sono riusciti a raccogliere le 100’000 firme necessarie nei 18 mesi di tempo concessi.

Sempre quest’anno, sette iniziative sono state consegnate alla Cancelleria federale, quasi la metà rispetto allo scorso anno e due in meno rispetto al 2011. In due casi il controllo delle firme da parte delle autorità federali non è ancora stato completato.

Nel 2013 il popolo si è espresso su cinque iniziative. Una sola è stata approvata: si tratta di quella contro le remunerazioni abusive, lanciata dall’imprenditore sciaffusano – nel frattempo eletto nel Consiglio degli Stati come senza partito – Thomas Minder. Il testo è stato approvato da tutti i cantoni e dal 68% dei votanti.

Tutte le altre – che chiedevano l’elezione del Consiglio federale da parte del popolo, la soppressione della leva obbligatoria, la limitazione al rapporto 1:12 dello scarto salariale all’interno di un’azienda e l’introduzione di sgravi fiscali per i genitori che accudiscono personalmente i figli – sono state respinte con percentuali comprese tra il 58% e il 76%.

Sempre quest’anno, quattro iniziative sono state ritirate a favore dei controprogetti elaborati da governo e parlamento. Altre 22 sono invece in attesa di essere sottoposte al popolo. Tra di queste c’è quella dell’UDC “Contro l’immigrazione di massa” sulla quale ci si dovrà esprimere il 9 febbraio. Il numero di testi in sospeso è calato rispetto al 2012 (erano 29), ma rimane relativamente elevato rispetto agli anni precedenti.

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