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Mercato immobiliare, rischi aumentano ma la base è stabile

Aumentano i pericoli, ma non troppo. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Aumentano ulteriormente i rischi sul mercato immobiliare: lo dice l’indice RERI di MoneyPark, che nel secondo trimestre si è attestato a 4,1 punti, 0,2 punti in più che nei tre mesi precedenti e valore più alto dall’inizio della sua misurazione, nel 2014.

Dalla fine del 2018 l’indicatore è salito di 1,3 punti.

La crescita è dovuta principalmente alle prospettive economiche estremamente fosche, spiegano gli analisti di MoneyPark – società attiva nella consulenza e intermediazione ipotecaria – in un comunicato diffuso oggi. L’imminente recessione globale e nazionale si riflette già in un aumento della disoccupazione.

Ciò nonostante l’azienda ritiene che il mercato immobiliare residenziale abbia una base stabile: i proprietari dovrebbero essere in grado di far fronte a eventuali perdite temporanee di reddito. Hanno inoltre un impatto positivo le regole giudicate molto severe in materia di finanziamento, in particolare riguardo alla sostenibilità delle ipoteche.

I prezzi e l’offerta di immobili residenziali non hanno finora risentito della crisi del coronavirus. Entrambi sono leggermente aumentati: nel primo caso la crescita è però dovuta alle case unifamiliari, mentre l’ampliamento dell’offerta è da ricondurre agli appartamenti in proprietà.

Inoltre la domanda di abitazioni proprie è tornata a superare nuovamente l’offerta. Il forte calo delle transazioni osservato in aprile e maggio ha avuto carattere temporaneo: in giugno i numeri sono tornati ad aumentare e si muovono verso la normalità, affermano i ricercatori di MoneyPark, che non presentano dati disaggregati regionali o commenti sulle singole realtà locali.

Il RERI si compone di sei sottoindici, che considerano sia fattori macroeconomici come il tasso di disoccupazione e l’indice dei direttori agli acquisti, sia dati specifici sulla concessione dei crediti e sul mercato dei tassi.

L’indicatore va da 1 a 6: più alto è il numero, maggiore è il rischio sul mercato. Questo rischio può riferirsi sia ad una caduta dei prezzi, per esempio a causa di un calo della domanda, sia a un surriscaldamento del mercato, quale potrebbe essere un forte sganciamento dei prezzi immobiliari dal livello generale dei prezzi. L’indice viene calcolato dal primo trimestre 2014.

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