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Messico: ‘El Chapo’ ora deve affrontare giustizia Usa

Il narcoboss messicano Joaquin 'El Chapo' Guzman (foto d'archivio). KEYSTONE/EPA EFE/MARIO GUZMAN sda-ats

(Keystone-ATS) Joaquin ‘Chapo’ Guzman, fondatore del cartello di Sinaloa e uno dei narcoboss più temuti e potenti del Messico, è stato estradato verso gli Stati Uniti, dove è ricercato dalla giustizia di almeno due Stati e potrebbe perfino rischiare la pena di morte.

‘El Chapo’ è stato portato dal carcere di massima sicurezza di Ciudad Juarez all’aeroporto della città dello Stato messicano di Chihuahua, sulla frontiera con gli Usa, e consegnato agli agenti americani che lo scortano durante il volo verso New York, dove sarà presentato davanti alla giustizia.

Un anno dopo la sua cattura, l’8 gennaio del 2016, il superboss affronta ora la più temuta delle sue vicende giudiziarie. È riuscito a scappare ben due volte dalle prigioni messicane, ma ora sarò processato – e sicuramente condannato – in California e in Texas. E in quest’ultimo Stato è ancora in vigore la pena di morte.

Il governo del presidente messicano Enrique Pena Nieto, può tirare un sospiro di sollievo: la fuga del ‘Chapo’ dal carcere di massima sicurezza di El Altiplano, nel luglio del 2015, lo aveva posto in forte imbarazzo, a causa delle evidenti complicità con le quali aveva contato per una evasione rocambolesca, attraverso un tunnel sotterraneo lungo un chilometro e mezzo.

A questo si aggiunge il fatto che, malgrado le manovre dilatorie degli avvocati del superboss – che sono arrivati a denunciare che le guardie che controllavano il ‘Chapo’ lo sottoponevano a molestie sessuali -, la richiesta di estradizione della giustizia americana è andata avanti senza intoppi e nei tempi previsti.

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