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Migranti: allerta Unicef, Med una rotta infernale per i minori

Immigranti su un gommone (foto d'archivio) Keystone/AP/EMILIO MORENATTI sda-ats

(Keystone-ATS) Col rapporto “Un viaggio mortale per i bambini”, pubblicato oggi, l’Unicef lancia un’allerta per sensibilizzare sulla situazione dei minori non accompagnati che dall’Africa arrivano in Europa attraverso il Mediterraneo.

Abusati, vittime di violenze di ogni genere, sono la categoria più a rischio. Per questo la coordinatrice speciale per la crisi dei migranti e profughi in Europa Afshan Khan, che a Bruxelles ha incontrato un gruppo ristretto di giornalisti, chiede “misure stringenti per proteggere i bambini migranti e un sistema di passaggi sicuri”.

In particolare l’Unicef mette in guardia sulle condizioni nei centri di detenzione in Libia, 34 in tutto quelli identificati, 24 gestiti dal governo e 10 dalle milizie.

L’organizzazione spiega di avere accesso a meno della metà dei centri che dipendono dal Dipartimento di governo per la lotta alla Migrazione illegale: in questi luoghi dove la violenza è all’ordine del giorno, mancano cibo, abiti, coperte, e i migranti, compresi i minori sono trattenuti a gruppi di 20 in celle di due metri quadri.

Ben peggiore è invece la situazione nei campi gestiti dalle milizie, a questi Unicef non ha accesso ma sulla base di relazioni di altre agenzie o missioni dell’Onu vengono definiti “buchi infernali”, spesso luoghi di lavoro forzato, dove la tortura è una pratica comune.

Nella relazione si ricorda che dei 181.436 migranti e profughi arrivati in Italia nel 2016, 28.223, ovvero il 16% circa, sono minori, e 9 su 10 di questi sono arrivati sulle coste italiane non accompagnati.

Inoltre, dei 4.579 migranti che nel 2016 si stima siano morti durante la traversata del Mediterraneo, si ritiene che 700 fossero minori. E dei 256mila migranti individuati dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in Libia a settembre 2016 (ma le stime dell’Oim moltiplicano il numero sia tre volte tanto) 28.031 sono donne (11%) e 23.102 (9%) minori, un terzo di questi si ritiene non siano accompagnati.

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