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Migranti: con Obama e Merkel spunta ipotesi NATO

(Keystone-ATS) Per arginare il flusso dei migranti, si fa strada l’opzione Nato. Oggi ne hanno parlato a Washington il presidente americano Barack Obama con quello italiano Sergio Mattarella, e ad Ankara il premier turco Ahmet Davutoglu con la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Nelle stesse ore, nelle acque dell’Egeo oggi si è verificato l’ennesimo drammatico naufragio: finora sono stati recuperati almeno 27 corpi, tra cui quelli di 11 bambini. Secondo il racconto dei sopravvissuti le persone a bordo sarebbero state una quarantina, e finora ne sono state tratte in salvo solo quattro.

“Abbiamo parlato a lungo del problema dei profughi e dei migranti, che ha un impatto terribile sull’Europa e sull’Italia in particolare”, ha detto Obama al termine dell’incontro con Mattarella. “Per gli Usa questo non è un problema solo dell’Europa ma un problema globale, che mette sotto pressione gli Usa e il rapporto transatlantico”, ha detto ancora il presidente americano, aggiungendo che serve “una collaborazione Europa-Nato per smantellare le reti di traffico di esseri umani”.

Una collaborazione auspicata anche dalla Turchia e dalla Germania, che lavoreranno insieme proprio per cercare di coinvolgere la Nato nel frenare il flusso di rifugiati e per risolvere la crisi dei profughi di Aleppo, come ha detto il premier Davutoglu al termine dell’incontro ad Ankara con la cancelliera Merkel.

E con la Merkel ne ha parlato anche lo stesso Obama che, secondo quanto si apprende a Washington, intende affrontare al più presto l’argomento anche con il presidente francese François Hollande e con il presidente del consiglio dei ministri italiano Matteo Renzi.

L’idea è ancora in via di evoluzione, ma secondo la visione espressa da Davutoglu nella conferenza stampa con la Merkel, il coinvolgimento dell’Alleanza Atlantica dovrebbe consistere in particolare nell’utilizzo delle capacità di controllo e osservazione della Nato al confine tra Turchia e Siria e nel mar Egeo.

Il lavoro che Obama intende proporre alla Nato – secondo quanto si è appreso da fonti italiane – prevede d’altro canto un sostegno per debellare il fenomeno non solo attraverso pattugliamenti di sicurezza, ma anche con pattugliamenti umanitari.

Il momento opportuno per mettere il discorso sul tavolo potrebbe essere la prossima riunione dei ministri della Difesa dell’Alleanza in programma per il 10 e 11 febbraio a Bruxelles.

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