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Migranti, pugno duro polizia con rivolta Valencia

(Keystone-ATS) La polizia spagnola è intervenuta con la forza nella notte tra domenica e lunedì per soffocare la rivolta di più di 50 migranti clandestini in attesa di espulsione in un Centro di detenzione stranieri a Valencia, usando anche proiettili di gomma.

Il pugno duro contro il tentativo di ammutinamento – e anche di fuga, secondo la polizia spagnola – è stato usato mentre il governo del premier Mariano Rajoy si dichiara pronto, sotto la pressione dell’opinione pubblica, ad accogliere un maggior numero di rifugiati in fuga dalla Siria.

Madrid rimane però ferma sull’esigenza di rinviare in patria gli immigrati clandestini “economici” che non presentano i requisiti per chiedere uno statuto di rifugiati.

Gli incidenti al “Centro de Internamiento de Extranjeros” (Cie) di Zapadores, a Valencia, sono scattati poco prima della mezzanotte di lunedì. Secondo la polizia si è trattato di un tentativo di fuga “pianificato”.

Nel centro sono trattenuti 75 immigranti clandestini, per lo più maghrebini, che attendono di essere espulsi verso i rispettivi paesi di origine. Le misure di sicurezza nei vari Cie spagnoli sono state rafforzate dopo che il mese scorso 35 clandestini sono riusciti a fuggire, approfittando di un ammutinamento, dal centro di Algeciras, vicino a Cadice.

Più di 50 persone hanno partecipato alla rivolta di Valencia, secondo la polizia. Prima hanno aggredito e colpito al volto e alle gambe due agenti di sicurezza, portando loro via chiavi e manganelli. Poi hanno svuotato gli estintori del centro e cercato di dare fuoco ai materassi, mentre alcuni di loro salivano sul tetto e lanciavano pietre contro gli agenti all’esterno.

Sono intervenute le forze anti-sommossa, che hanno anche sparato proiettili di gomma verso gli alberi vicino al tetto per intimidire i rivoltosi, secondo fonti della polizia. Verso l’una la situazione è tornata sotto controllo. Secondo El Mundo cinque agenti sono rimasti feriti in modo leggero.

Il governo regionale di Valencia, ora formato da una coalizione fra socialisti e “antisistema”, ha chiesto una inchiesta sull’accaduto cui partecipi anche la Croce Rossa.

La vicepresidente della regione, Monica Oltra, del partito antisistema valenciano “Compromis”, ha chiesto la chiusura del centro di Valencia, denunciando che “in uno stato democratico vengano detenute persone che non hanno commesso alcun delitto”.

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