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Milioni mangiano halal senza saperlo, scoppia caso in GB

(Keystone-ATS) Dopo la carne di cavallo ‘spacciatà come bovina scoppia un nuovo scandalo alimentare nel Regno Unito. E sotto accusa, anche in questo caso, sono finite le etichette dei prodotti. Alcuni fra i maggiori supermercati e catene di fast food hanno rivelato di vendere e servire, quasi sempre senza avvertire i propri clienti, carne ‘halal’, macellata secondo il rituale musulmano.

È emerso ad esempio che oltre il 70% dell’agnello neozelandese venduto in Gran Bretagna ha questa origine. Le proteste stanno arrivando da più parti, sia dai gruppi animalisti, contrari a una macellazione cruenta, sia da parte dei gruppi laici e dei consumatori, che vogliono essere informati sul metodo usato per produrre la carne. Anche i leader religiosi delle diverse fedi sono intervenuti, in un appello sul Daily Telegraph, in cui chiedono che la macellazione rituale sia correttamente riportata sulle etichette. Nella polemica ha detto la sua anche il premier David Cameron. Un suo portavoce ha spiegato che si tratta di una materia per i produttori, distributori e rivenditori, sulla quale il governo vuole lasciare piena libertà. Cameron non ha preoccupazioni sulla carne che viene venduta nei supermercati e che lui, come milioni di altri britannici, mangia. Se il premier si è detto a favore delle pratiche di macellazione religiosa, ha sottolineato la necessità che i consumatori vengano correttamente informati. Proprio questo è il problema. Le cinque maggiori catene di supermercati hanno ammesso che la carne ‘halal’ si trova in molti loro prodotti. Per difendersi dalle accuse degli animalisti, affermano che gli animali vengono storditi prima di essere uccisi per evitare inutili sofferenze: l’unica differenza dall’altra carne consiste nel dire una preghiera per rendere la carne ‘purà. Il metodo ‘halal’ originale prevede che il pollo o l’agnello arrivino non feriti alla macellazione ma ci sono, da parte delle autorità religiose, una serie di concessioni. Questo non ha comunque convinto le organizzazioni laiche britanniche. “Inconsapevoli clienti devono mangiare carne macellata con metodi religiosi”, ha dichiarato Stephen Evans, della National Secular Society. La scorsa settimana era finita sotto accusa anche la catena americana Subway per aver rimosso la carne di maiale (bacon e prosciutto cotto) venduta in 200 suoi fast food nel Regno Unito: era passata alle alternative halal per non urtare la sensibilità musulmana, andando così incontro, come aveva spiegato un suo portavoce, alle esigenze delle comunità islamiche del Paese.

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