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Misure coercitive: fondo da 300 milioni di franchi per vittime

(Keystone-ATS) Trecento milioni di franchi quale contributo pubblico alle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale o collocamenti forzati. È quanto prevede il controprogetto indiretto all’iniziativa popolare per la riparazione approvato oggi dal Consiglio federale.

Il testo è stato inviato in consultazione. Gli ambienti interessati avranno tempo fino alla fine di settembre per esprimersi sul progetto.

In Svizzera, fino al 1981, decine di migliaia di persone sono state internate sulla base di una decisione amministrativa, senza decisione di un tribunale. Molte donne sono state sottoposte a sterilizzazione o costrette all’aborto, migliaia di bambini sono stati dati in adozione contro la volontà delle loro madri o collocati in istituti e costretti a lavorare senza remunerazione.

L’iniziativa “Riparazione a favore dei bambini che hanno subito collocamenti coatti e delle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale” ha raccolto 108’709 firme valide sulle 109’660 depositate. La modifica costituzionale propone l’istituzione di un fondo per risarcire le vittime di 500 milioni.

Lo scorso aprile è già stato istituito un fondo di aiuto immediato per le persone più bisognose finanziato dai cantoni, dalle Chiese, da privati e da imprese. I primi versamenti sono stati effettuati a partire da agosto. A fine dicembre erano già stati distribuiti tre milioni di franchi ad oltre 400 richiedenti, per un versamento medio di 8000 franchi

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