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MO: Lega Araba, c’e’ stop a colloqui indiretti

(Keystone-ATS) IL CAIRO – Solo pochi giorni dopo il sì dato dai palestinesi ai contatti, il segretario della Lega Araba, Amr Mussa, ha rivelato che i colloqui indiretti con gli israeliani sono stati interrotti e che il presidente palestinese Abu Mazen gli ha detto che per il momento non intende ingaggiare negoziati dato che Israele continua a colonizzare i Territori occupati.
I “proximity talks”, i negoziati indiretti, sono considerati da parte palestinese “l’ultima possibilità” di tenere in vita il processo di pace in Medio Oriente e sembrano per ora silurati dal recente annuncio di insediamenti israeliani a Gerusalemme Est.
“I colloqui sono già stati fermati”, ha riferito Mussa all’agenzia Reuters: “Il presidente palestinese ha deciso che non ingaggerà questi negoziati adesso”, ha detto il segretario generale in una conferenza stampa indetta al termine di una riunione urgente di delegati al quartier generale della Lega Araba al Cairo. “La controparte palestinese – ha detto Mussa – non è pronta a negoziare nelle circostanze attuali”.
Il riferimento è, fra l’altro, alla costruzione di 1.600 alloggi ebraici a Gerusalemme est: la Lega Araba – al termine di una riunione a livello di ambasciatori dei suoi 13 Stati membri – ha dichiarato che “se le misure” israeliane “non saranno fermate immediatamente i negoziati proposti” da Washington “saranno inutili”.
Circa lo stop ai colloqui, in nottata non vi erano conferme ufficiali da parte delle due controparti. Mussa in pubblico ha detto che l’appoggio della Lega araba assicurato la settimana scorsa ai colloqui indiretti di quattro mesi viene ora riconsiderato e i ministri dei paesi arabi si incontreranno fra pochi giorni per prendere una decisione in proposito.
Gli annunci di Mussa e le dichiarazioni della Lega araba sono venuti dopo la terza giornata della visita del vicepresidente americano, Joe Biden, in Israele e Cisgiordania. Una giornata in cui il numero due della Casa Bianca ha cercato di salvare il salvabile di una missione azzoppata ieri dal colpo a sorpresa dei 1.600 nuovi alloggi ebraici a Gerusalemme est.

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