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Morto Marcel Ospel, ex presidente Cda UBS

Marcel Ospel in una foto risalente al 2006. KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI sda-ats

(Keystone-ATS) L’ex presidente del Consiglio di amministrazione di UBS Marcel Ospel è morto all’età di 70 anni. La notizia, diffusa in serata da diversi media elvetici che citano “fonti attendibili”, è stata confermata alla Keystone-ATS da un amico della vedova.

Ospel è stato uno degli artefici della fusione della Società di Banca Svizzera (SBS) e dell’Unione delle Banche Svizzere (UBS), dalla quale è nata la grande banca UBS. Venne nominato nel 1998 primo CEO del Gruppo UBS e, dal 2001, Presidente del Consiglio di amministrazione.

Nato a Basilea nel 1950, il figlio di un panettiere crebbe nella Kleinbasel. Conseguì un apprendistato di commercio e in seguito frequentò la Scuola dei quadri per l’economia e l’amministrazione (HWV) di Basilea. Nel 1977, a 27 anni, iniziò la sua carriera presso la SBS, alla quale rimase fedele fino alla fusione. Nel 1990 entrò nella direzione della banca, nel 1995 divenne direttore della banca d’affari SBS Warburg e nel 1996 presidente della direzione della SBS.

Nell’autunno del 2001, pochi mesi dopo la sua elezione alla presidenza del Cda di UBS, Ospel finì nel fuoco incrociato delle critiche suscitate dal grounding di Swissair.

Dopo la crisi finanziaria del 2008, Ospel fu ritenuto tra gli altri anche dalla Commissione federale delle banche responsabile delle perdite miliardarie subite da UBS sul mercato statunitense. Quell’anno la banca incassò una perdita netta di 19 miliardi – dovuta in parte anche all’accordo raggiunto nella vertenza fiscale con gli Stati Uniti, che avevano inflitto alla banca elvetica una multa di 780 milioni di dollari. Ospel rinunciò il primo aprile 2008 a candidarsi per un nuovo mandato in qualità di presidente del Cda.

Descritto come ambizioso e determinato, Marcel Ospel ha più volte occupato il primo posto nella classifica degli uomini d’affari meglio pagati del paese, con un salario di 26,6 milioni nel 2006, un record che gli valse non poche critiche.

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