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MPC apre procedimento penale contro presunti simpatizzanti Isis

Una famiglia svizzera con presunti legami con l'Isis rimpatriata (foto simbolica) KEYSTONE/TI-PRESS/GABRIELE PUTZU sda-ats

(Keystone-ATS) Una famiglia svizzera di tre persone con sospetti legami con l’Isis è stata rimpatriata ieri dalla Turchia.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un procedimento penale per presunta violazione della legge che vieta i gruppi al-Qaida e Stato Islamico (Isis) nonché le organizzazioni associate.

L’espulsione della famiglia dalla Turchia fa seguito alle misure adottate dalla polizia degli stranieri, ha precisato oggi a Keystone-ATS il MPC, aggiungendo che le tre persone sono giunte ieri sera in Svizzera.

Al loro arrivo sono state interrogate dai rappresentanti dei servizi di sicurezza elvetici, ma non sono state poste in detenzione, ha indicato il MPC. Quest’ultimo ha aperto un procedimento penale, ma deve valere la presunzione di innocenza, ha aggiunto senza ulteriori precisazioni. Fornirà altre informazioni nel corso della settimana prossima.

I servizi del procuratore generale Michael Lauber precisano che le tre persone non si sono recate nelle zone controllate dal cosiddetto Stato islamico in Siria o in Iraq. Non si tratta quindi di veri e propri “rimpatriati dell’Isis”, ma di presunti simpatizzanti.

Le autorità federali conoscono i nomi di diversi combattenti dell’Isis con passaporto elvetico che si trovano in prigione in Siria. Nessuno di loro finora è stato rimpatriato. La ministra di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter si è espressa contro il loro rimpatrio attivo. Keller-Sutter e l’intero Consiglio federale vogliono che i jihadist svizzeri siano processati sul posto in quanto sarebbe più facile presentare le prove.

In Svizzera sono in corso circa 60-70 procedimenti penali contro simpatizzanti di gruppi terroristi accusati di propaganda su internet a favore di queste organizzazioni in violazione della competente legge federale.

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