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Nazionale: mantenere l’accesso a una carta d’identità classica

(Keystone-ATS) I cittadini svizzeri dovrebbero continuare a procurarsi una carta d’identità classica, non biometrica, presso i loro comuni di domicilio. Con 144 voti senza opposizione, il Nazionale si è espresso a favore di una modifica della legge in tal senso. Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.

Con questa decisione, la Camera del popolo intende mantenere la promessa fatta all’indomani della votazione del 17 maggio 2009 sui passaporti biometrici. In quell’occasione, il popolo aveva detto “sì” con una maggioranza risicata del 50,14%.

Oltre all’iscrizione dei dati in un registro centrale, le disposizioni concernenti le carte d’identità costituivano il punto maggiormente controverso. Dal marzo 2012, le tessere d’identità avrebbero dovuto essere ordinate soltanto presso le autorità cantonali. Inoltre, il mantenimento di una carta senza “microchip” sarebbe stato di sola competenza del Consiglio federale.

La revisione della legge consente quindi di correggere il tiro e garantisce la possibilità di ottenere una carta non biometrica. Questo tipo di documenti è utile per esempio per attestare la propria identità allo sportello postale o bancario del proprio comune o per richiedere un atto di origine. Si tratta di un importante servizio pubblico di prossimità, hanno sottolineato diversi oratori.

Pur sostenendo il progetto, la sinistra si è detta dispiaciuta che non sia stato rimesso in causa pure il registro centrale dei dati. In futuro, farà quindi di tutto per modificare la legge in tal senso alleandosi, se del caso, anche con l’UDC, ha avvertito la consigliera nazionale Ada Marra (PS/VD).

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