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Nestlé: il franco penalizza la crescita del fatturato

(Keystone-ATS) Nel primo trimestre dell’anno la multinazionale Nestlé, con sede a Vevey (VD), ha visto il suo fatturato aumentare solo dello 0,5%, a 20,9 miliardi di franchi rispetto allo stesso periodo 2014. Ciò viene motivato con il franco forte.

Nel periodo in rassegna, la crescita organica è stata del 4,4% (4,2% del primo trimestre 2014), con un 1,9% di crescita interna reale e un 2,5% di adattamento dei prezzi. “La crescita delle vendite è conforme alle nostre previsioni”, ha affermato il direttore generale del gruppo Paul Bulcke, citato in un comunicato.

Ancora una volta la dinamica è stata migliore nei mercati emergenti (+6,7% di crescita organica) rispetto a quelli sviluppati (+2,5%). Da rilevare comunque anche la “buona performance” ottenuta nella zona Europa, Medio Oriente e Africa del Nord (+5,3% a 3,91 miliardi di franchi). Questo insieme (ormai denominato EMENA) ha subito un cambiamento a partire dal primo gennaio 2015 ricevendo Maghreb, Medio Oriente, la regione Africa del Nord-Est, Turchia e Israele, che prima facevano parte della Zona Asia, Oceania e Africa.

Per il futuro, Paul Bulcke conferma le previsioni per l’insieme dell’esercizio in corso. “Puntiamo ad una crescita organica di circa il 5% con miglioramento dei margini”, ha affermato. Il direttore generale ha ricordato che Nestlé non lavora a breve termine e che il gruppo resta in particolare “concentrato sulle attività a lungo termine”. Stamani alla Borsa svizzera il titolo era partito in crescita per poi scendere verso la linea di demarcazione.

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