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Nobel critica abbandono soglia euro/franco

(Keystone-ATS) Il nobel per l’economia Joseph Stiglitz critica l’abbandono della soglia minima di cambio euro/franco: la decisione presa in gennaio dalla Banca nazionale svizzera (BNS) è stata un errore, ha affermato l’ex capoeconomista della Banca mondiale in un’intervista.

L’intervista è stata rilasciata all’agenzia Awp in margine al Lugano Fund Forum.

“È scorretto aspettarsi che l’economia reale sopporti le conseguenze dei movimenti sui mercati dei capitali”, ha detto Stiglitz. La soglia minima non era una distorsione del mercato, ma al contrario la correzione di una distorsione dovuta ai flussi di capitali. Per l’economia elvetica sarebbe però stato meglio fissare il cambio in rapporto a un paniere di divise dei principali partner commerciali.

Il 72enne americano loda per contro la BNS in relazione all’introduzione di tassi negativi, “un buono strumento di politica monetaria”. Non basteranno comunque a togliere in modo duraturo la pressione sul franco, mette in guardia. E la BNS deve continuare a suo avviso a intervenire sul mercato delle divise.

Stiglitz accoglie anche con favore l’entrata in vigore nel 2017 dello scambio automatico di informazioni e la fine del segreto bancario. “A New York, dove vivo, sappiamo amministrare molto bene il denaro. Se personalità come Mitt Romney (candidato repubblicano alla presidenza degli Usa nel 2012) hanno soldi alle isole Cayman, non è perché i banchieri laggiù siano dotati in modo particolare, ma perché esercitano la sola attività produttiva che non possa essere realizzata a New York: l’evasione fiscale”.

Secondo l’economista “le isole Cayman sono un’aberrazione, la sola ragione per la quale esistono tali paradisi fiscali è la perversione del nostro sistema politico”. Questo genere di piazze finanziarie devono sparire o cambiare il modello d’affari verso qualcosa d’altro che l’aggiramento delle regole. “È quello che fa Panama e penso possa essere il caso anche per la Svizzera, che ha sviluppato competenze e dispone del personale”.

Riguardo alle banche con rischio sistemico, Stiglitz sottolinea che rappresentano una minaccia per il resto dell’economia ed è quindi giusto che siano oggetto di disposizioni specifiche. “L’idea che non si deve regolare questi istituti perché sono privati è assurda: tutti noi siamo sottoposti a regole”. In una società moderna è normale prendere delle misure per impedire a certe persone di nuocere ad altre, conclude l’esperto.

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