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Nucleare: più soldi nel Fondo disattivazione

(Keystone-ATS) I gestori delle centrali nucleari svizzere dovranno versare somme maggiori nei fondo di disattivazione e di smaltimento. Il Consiglio federale ha deciso oggi di modificare in tal senso la pertinente ordinanza con effetto al primo gennaio 2015. Le aziende elettriche deplorano un cambiamento definito “inutile”. BKW sta valutato la possibilità di adire le vie legali.

Tra il 2001 e il 2011, i costi disattivazione delle centrali e di gestione delle scorie radioattive sono cresciuti rispettivamente del 4,8% e del 3,5% all’anno. Nel contempo, i rendimenti attesi sui mercati finanziari sono diminuiti. Per il governo è però escluso che la Confederazione colmi la lacuna di finanziamento con fondi propri qualora i gestori delle centrali nucleari non fossero in grado di adempiere ai loro obblighi.

Modificando l’ordinanza, il Consiglio federale ha abbassato il tasso di reddito del capitale dal 5% al 3,5% e il rincaro dal 3% all’1,5%. Il governo ha inoltre deciso di introdurre un supplemento di sicurezza forfettario pari al 30% dei costi di disattivazione e di smaltimento calcolati, malgrado le le forti critiche emerse durante la procedura di consultazione.

Con questo supplemento i contributi versato dalle aziende dovrebbero raddoppiare rispetto a quanto pagato nel 2012, afferma una stima dell’Ufficio federale dell’energia (UFE). Per le cinque centrali e il deposito di scorie Zwilag, i costi saranno di 100 milioni di franchi all’anno invece di 56 per il Fondo di disattivazione e di 207 milioni invece di 118 per quello di smaltimento.

Altra novità: i gestori delle centrali dovranno continuare a versare i contributi fino alla fine del processo di smaltimento delle centrali che potrebbe durare anche 15-20 anni. Inoltre, se una centrale viene spenta prima del limite massimo di 50 anni di attività, come dovrebbe essere il caso per Mühleberg (BE), i pagamenti verranno comunque calcolati su una durata di vita di mezzo secolo.

L’ammontare dei due fondi sarà calcolato ogni 5 anni. A fine 2011 si trovavano nelle casse dei due fondi circa 4,3 miliardi di franchi. Secondo le stime dell’organizzazione dei gestori delle centrali Swissnuclear, i costi totali per la disattivazione dei cinque impianti elvetici sarà di circa 11 miliardi di franchi.

Le commissioni che gestiscono i due fondi comunicheranno entro fine anno quando ogni azienda elettrica dovrà pagare. Queste non hanno però atteso per fornire le prime stime: Axpo ritiene che sarà chiamata a pagare per la centrale di Beznau 114 milioni di franchi all’anno anziché 53.

L’azienda elettrica bernese BKW stima che per Mühleberg per il periodo 2015 – 2022 dovrà versare 500 milioni invece di 240. Una somma ritenuta “eccessiva”. Per questo motivo la società intende verificare se non sia violato i principio di proporzionalità. In tal caso verrà inoltrato ricorso.

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