Prospettive svizzere in 10 lingue

Nuova tragedia dei migranti, a Creta si temono 350 morti

Un barcone ribaltatosi davanti alle coste libiche. Keystone/AP EUNAVFORMED/ sda-ats

(Keystone-ATS) Altra strage di migranti nel Mediterraneo. Circa 350 dispersi si contano dopo che un barcone con 700 persone a bordo si è capovolto a largo di Creta. E quasi 120 sono i morti per un naufragio davanti alle coste libiche.

Davanti a Creta il barcone su cui erano stipati i migranti ha iniziato ad affondare in acque internazionali 75 miglia a sud del porto di Kalo Limeni mentre, secondo media greci, stava tentando di far rotta verso l’Italia. Il numero di vittime accertate in serata era di nove ma si profila una tragedia da 300-350 vittime, dal momento che, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), sul barcone si trovavano circa 700 migranti e le persone soccorse sono state 340.

Ancora una volta cifre elevate come quelle degli oltre mille migranti che l’Oim stima siano morti nell’ultima settimana di maggio nel Mediterraneo. Intanto oltre cento cadaveri sono stati recuperati su spiagge dell’ovest della Libia tra le mattine di giovedì e venerdì. La Mezzaluna Rossa libica ha riferito di aver raccolto 117 corpi, tra cui quelli di 70 donne e anche di cinque bambini, tutti “africani”.

Secondo il portavoce della Marina libica, potrebbe trattarsi dei migranti che erano a bordo di un barcone trovato vuoto giovedì e capovoltosi forse il giorno prima. L’ipotesi è avvalorata dal fatto che i corpi non sono decomposti e perciò le vittime dovrebbero essere affogate nelle 48 ore precedenti.

Dopo la chiusura della rotta balcanica, per i disperati del Medio Oriente la valvola di sfogo è quella del Mediterraneo centrale, la quale passa per una Libia ancora quasi fuori controllo a causa di una guerra civile.

Il primo SOS per il naufragio al largo di Creta è stato lanciato alle 17:15 di giovedì da un mercantile italiano “in prossimità del limite delle aree di Ricerca e soccorso marittimo (SAR) egiziane e greche”, ha riferito la Guardia Costiera italiana. Quest’ultima ha constato che l’Egitto si è chiamato fuori e “non ha assunto il coordinamento” dei soccorsi ritenendo che il barcone “fosse fuori dalla propria area di responsabilità”.

Le forze armate egiziane hanno sottolineato di aver inviato in zona un elicottero, due aerei e tre navi e allertato gli ospedali militari di buona parte della costa.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR