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Obama: il mondo non può restare in silenzio

(Keystone-ATS) “Di fronte alla barbarie che si sta verificando in Siria la comunità internazionale non può restare in silenzio”. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama nel corso di una conferenza stampa a Stoccolma col premier svedese Fredrik Reinfeldt, alla vigilia del G20 di San Pietroburgo. Obama ha anche affermato di avere “un’elevata certezza che il regime siriano abbia fatto ricorso alle armi chimiche”.

Il presidente Usa si è detto convinto che la responsabilità dell’attacco chimico ricada sul presidente siriano Bashar al-Asad. Contro tale barbarie “occorre una risposta efficace”. “Non ho fissato io la linea rossa sull’uso delle armi chimiche, ma è stata la comunità internazionale”, ha ricordato Obama.

“Ho fatto ogni sforzo per promuovere la diplomazia come soluzione del problema – ha aggiunto Obama – ma quando vedo 400 bambini uccisi dai gas vedo violata l’umanità. E sfortunatamente – ha ammesso – a volte le decisioni non sono quelle che uno vorrebbe prendere”.

“Noi siamo per la difesa dei diritti umani fondamentali”, ha affermato Obama dicendosi convinto che il Congresso approverà un’azione militare in Siria. “Un’azione limitata nei tempi e negli obiettivi”, ha puntualizzato.

“Non ripeteremo l’errore dell’Iraq”, ha poi detto il presidente americano. “Ricordatevi che mi ero opposto alla guerra in Iraq e non ho nessuna voglia di ripetere gli errori basandomi su decisioni scaturite da una intelligence difettosa”, ha aggiunto.

Obama ha poi affermato di essere ancora fiducioso sul fatto che Putin possa cambiare la sua posizione per quel che riguarda il sostegno della Russia al regime di Assad. Il presidente Usa ha comunque ammesso che “tra noi e la Russia rimangono molte differenze sulla Siria. La Russia ha relazioni di vecchia data col regime di Assad. Ma è impossibile per Assad riguadagnare credibilità”.

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