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Obama a Buenos Aires, tra anniversario golpe e affari

(Keystone-ATS) Sulla scia della tragedia di Bruxelles e dopo la visita a Cuba, il presidente Usa Barack Obama è a Buenos Aires, in un viaggio che punta a sottolineare una sintonia del tutto nuova, anche in campo economico, tra Washington e il governo guidato da Mauricio Macri.

Ma la visita cade nel 40.o anniversario del golpe militare e il tema dei diritti umani e delle responsabilità americane in quella stagione balza in primo piano. Negli anni ’70, i diritti umani “non erano così importanti come invece la lotta al comunismo”, dice Obama, sottolineando che gli Stati Uniti sono “maturati, ora non c’è scarsità di autocritica”.

E proprio a quegli anni punta una decisione concreta accennata dal presidente e che Washington è pronta a prendere, e cioè la declassificazione degli archivi segreti Usa dei tempi dell’ultimo colpo di stato nel paese, quello sferrato dai militari il 24 marzo del 1976.

In attesa di spostarsi domani in Patagonia, da dove poi rientrerà a Washington, Obama ha trascorso la giornata tra un lungo incontro alla Casa Rosada con Macri, la firma di accordi, molti dei quali economici, il tema sempre sensibile dei diritti umani e una visita alla cattedrale che per anni è stata la ‘casà a Buenos Aires di papa Bergoglio.

L’Argentina si trova in una “transizione storica”, ha tra l’altro sottolineato Obama durante l’incontro con la stampa, nel quale ha più volte lodato il governo Macri, sottolineando tra l’altro l’importanza delle “riforme per una crescita economica sostenibile” promosse dal nuovo presidente.

Nella sua dichiarazione, e rispondendo ai cronisti, Obama ha inoltre fatto cenno a un tema da sempre spinoso dei rapporti non solo con l’Argentina ma con l’intera America Latina, e cioè i diritti umani e il sostegno di Washington alle tante dittature latinoamericane del passato.

“Non voglio andare a ritroso nella lista delle attività degli Stati Uniti in America Latina nel secolo scorso, ho il sospetto che tutti conoscono questa storia”, ha sottolineato, ricordando che “prima di diventare presidente, ho studiato la storia della politica estera Usa, e come capita con la storia di tutti i Paesi ci sono momenti di gloria.. e momenti invece in contrasto con quando devo rappresentare”.

Proprio domani sono in programma in tutto il paese eventi e commemorazioni per ricordare i 40 anni del golpe guidato dal generale Videla: accompagnato da Macri, Obama si recherà quindi nel ‘Parco della memorià, il grande memorial sul Rio de la Plata che rende omaggio alle migliaia di ragazzi desaparecidos negli anni della dittatura.

Ormai da giorni, sia la visita al ‘Parcò sia la coincidenza del viaggio con la ricorrenza del golpe hanno sollevato dubbi e proteste di alcuni organismi dei diritti umani, che d’altra parte hanno per anni chiesto a Washington di rendere noti i documenti segreti dei terribili anni del regime.

Il viaggio di Obama è stato occasione per la firma di diversi accordi, per esempio sul fronte della lotta al narcotraffico, al terrorismo e alla povertà, e per impegni e promesse di investimenti “per milioni di dollari” da parte di gruppi Usa, oltre a nuovi scambi commerciali.

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