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Oceani sempre più caldi, danni in aumento

Nel ventunesimo secolo, a causa del riscaldamento globale, gli oceani vedranno un aumento senza precedenti delle temperature. KEYSTONE/AAP/DAN PELED sda-ats

(Keystone-ATS) Nel ventunesimo secolo, a causa del riscaldamento globale, gli oceani vedranno un aumento senza precedenti delle temperature e dell’acidificazione.

Ci sarà un calo dell’ossigeno, ondate di calore, piogge e cicloni più frequenti e devastanti, aumento del livello delle acque, diminuzione degli animali marini. Lo scrive il rapporto dell’Ipcc, il comitato scientifico sul clima dell’Onu, dedicato a oceani e ghiacci e diffuso stamani. Il documento è co-firmato anche da diversi esperti svizzeri.

“La perdita di massa globale dei ghiacciai, la fusione del permafrost e il declino nella copertura nevosa e nell’estensione dei ghiacci artici è destinata a continuare nel periodo 2031-2050, a causa degli aumenti della temperatura di superficie, con conseguenze inevitabili per straripamenti di fiumi e rischi locali”, si legge nel rapporto “Oceano e criosfera in un clima che cambia” (la criosfera è l’estensione dei ghiacci).

Il rapporto diffuso oggi dal Principato di Monaco (dove sono riuniti da giorni i ricercatori per la stesura finale) va ad integrare quello uscito a maggio (“Cambiamento climatico e territorio”), e quello su “Riscaldamento globale a 1,5 gradi” uscito nell’ottobre del 2018.

Nel 21/o secolo secondo l’Ipcc gli oceani sono destinati a “condizioni senza precedenti di aumento di temperature, maggiore stratificazione dei livelli superficiali, ulteriore acidificazione, declino dell’ossigeno e alterata produzione primaria netta (la produzione di pesci e alghe, n.d.r.). Ondate di calore marine ed eventi estremi come El Nino e La Nina sono destinati a diventare più frequenti. Eventi estremi di livello del mare che erano storicamente rari (uno al secolo nel passato) sono destinati ad avvenire più di frequente (almeno una volta all’anno) in molte zone al 2050, specialmente nelle regioni tropicali. L’aumento del livello del mare continuerà anche oltre il 2100”.

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