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Ocse: economia globale resta fiacca, applicare riforme

Container nel porto di Amburgo. KEYSTONE/AP dapd/FABIAN BIMMER sda-ats

(Keystone-ATS) Sette anni dopo l’esplosione della crisi finanziaria, “l’economia globale deve ancora ritrovare i suoi livelli di crescita precedenti”: così il segretario generale Ocse, Angel Gurria.

L’economia è spazzata da due “forti venti contrari: la stagnazione della crescita degli investimenti e i problemi legati alla ri-regolamentazione di banche e prestiti in sofferenza”.

Gurria sottolinea che “l’implementazione di riforme strutturali è cruciale per affrontare queste sfide e riallineare le politiche globali e i contesti economici”.

La frammentazione, spiega l’Ocse nello studio, non ha effetti negativi solo sulla produttività. Anche i mercati finanziari, per esempio, sono resi meno efficienti da “un aumento di piazze di trading simili alle Borse, come i sistemi di trading alternativi e gli strumenti multilaterali, e da un divario tra il trading alla luce del sole e quello non visibile”. Senza dimenticare i progetti nelle energie rinnovabili, per cui “un incremento di scala è cruciale” in una fase in cui “ostacoli politici e di mercato” impediscono “la formazione di una serie sufficiente di progetti appetibili per le banche e danneggiano il profilo rischi-benefici”.

C’è poi il tema della frammentazione normativa, le differenze di leggi e regole tra Paese e Paese che “spezzetta in modo non necessario l’ambiente economico trattando attività simili in modo diverso”. Un problema evidente in materia di corruzione internazionale, per cui “in molte giurisdizioni le sanzioni sono deboli”, rendendo un investimento meno appetibile, mentre in altre “le sanzioni sono pesanti, anche se non sempre applicate”.

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