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Odissea del St. Louis, Canada si scusa con i profughi ebrei

In fuga dall'Europa, dovettero farci ritorno. KEYSTONE/AP sda-ats

(Keystone-ATS) Il Canada fa ufficialmente mea culpa per una delle più brutte pagine della sua storia: a nome del suo Paese, il premier Justin Trudeau si è scusato per la decisione del governo in carica nel 1939 di non accettare lo sbarco di 900 profughi ebrei in fuga dall’Europa.

Era l’ultima speranza per le famiglie scappate dalla Germania di Adolf Hitler a bordo del transatlantico St. Louis pochi mesi prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La nave era già stata respinta, prima che dal Canada, anche da Stati Uniti, Cuba e da alcuni paesi dell’America Latina. Il discorso di Trudeau nella House of Commons di Ottawa, poco più di una settimana dal massacro nella sinagoga Tree of Life di Pittsburgh, ha puntato i riflettori su come la decisione di quasi 80 anni fa fu dettata da antisemitismo: “Sono scuse dovute da tempo. Ci facemmo scudo della per mascherare l’antisemitismo, l’antipatia, il risentimento contro gli ebrei. Oggi ci scusiamo per l’insensibilità dimostrata dal Canada allora, e cui scusiamo per non esserci scusati prima”, ha detto il primo ministro le cui parole sono state elogiate dal presidente del World Jewish Council Ronald Lauder.

Per il Canada, che in Nord America è considerato un faro di accoglienza per rifugiati, la storia della St. Louis, portata sul grande schermo nel film del 1976 “Il Viaggio dei Dannati”, era da tempo fonte di vergogna nazionale. Nel maggio 1939, pochi mesi prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il transatlantico lasciò l’Europa con oltre mille passeggeri tra cui 907 ebrei tedeschi. La nave arrivò a Cuba ma gli ebrei non furono fatti scendere, poi arrivò in vista del porto di New York e il presidente Franklin D. Roosevelt vietò lo sbarco. Con il transatlantico a due giorni di mare da Halifax, il governo canadese decise di non aprire il porto. La nave tornò in Europa. Degli ebrei a bordo, almeno 254 morirono nell’Olocausto.

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