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Onu: Guterres, tutto per evitare nuova guerra fredda

Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres durante il suo discorso di apertura della 75esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Keystone/EPA UN Photo/MANUEL ELIAS / UN PHOTO / HANDOU sda-ats

(Keystone-ATS) “Dobbiamo fare di tutto per evitare una nuova Guerra Fredda”: lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres in apertura del dibattito virtuale in Assemblea Generale.

“Ci stiamo muovendo in una direzione molto pericolosa, il mondo non può permettersi un futuro in cui le due maggiori economie dividano il globo in una Grande Frattura, ciascuna con le proprie regole commerciali e finanziarie, capacità della dorsale di internet e intelligenza artificiale”, ha detto facendo riferimento – pur senza nominarle – a Usa e Cina.

“Un divario tecnologico ed economico rischia inevitabilmente di trasformarsi in un divario geostrategico e militare. Dobbiamo evitarlo a tutti i costi”, ha proseguito. Guterres ha poi sottolineato che “abbiamo bisogno di un sistema multilaterale che innovi costantemente, offra servizi alle persone e protegga il nostro pianeta”.

“Il multilateralismo del 21esimo secolo deve essere interconnesso e inclusivo – ha aggiunto – . È così che garantiamo un multilateralismo efficace che superi la prova del 21esimo secolo. Per superare le fragilità e le sfide odierne abbiamo bisogno di più cooperazione internazionale, non meno, di istituzioni multilaterali rafforzate, non di ritirarsi da queste, di una migliore governance globale, non di un caos”.

Guterres ha poi lanciato un “appello ad una nuova spinta della comunità internazionale per rendere il cessate il fuoco globale una realtà entro la fine del 2020”. Il segretario generale ha sottolineato che “si frappongono enormi ostacoli – profonda sfiducia, guastatori, e il peso di combattimenti che vanno avanti da anni – ma abbiamo motivi per essere fiduciosi”: “è il momento per una nuova spinta collettiva per pace e riconciliazione”.

Quanto alla pandemia di coronavirus, Guterres ha sostenuto che “siamo di fronte a un momento fondamentale. Coloro che hanno costruito le Nazioni Unite 75 anni fa avevano vissuto una pandemia, una depressione globale, un genocidio e una guerra mondiale, e hanno modellato una risposta visionaria, incarnata nella nostra Carta, con le persone al centro. Oggi affrontiamo il nostro momento del 1945”.

“Il Covid-19 non è solo un campanello d’allarme, è una prova generale per il mondo delle sfide a venire. Dobbiamo essere uniti, agire in modo solidale, ed essere guidati dalla scienza e legati alla realtà”, ha proseguito, sottolineando che “il populismo e il nazionalismo etnico hanno fallito. Questi approcci per contenere il virus hanno spesso peggiorato le cose”.

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