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Organizzazione Jenisch nella bufera, UFC valuta accuse a presidente

(Keystone-ATS) La “Radgenossenschaft der Landstrasse”, l’organizzazione che rappresenta gli Jenisch in Svizzera, si trova in difficoltà finanziarie. Stando a un servizio del periodico svizzerotedesco “Beobachter” la colpa sarebbe del suo presidente, che si sarebbe versato troppo denaro.

Poiché l’associazione, fondata nel 1975, dal 1985 è sovvenzionata dalla Confederazione, anche quest’ultima si è attivata: l’Ufficio federale della cultura (UFC) esamina le accuse mosse al presidente della “Radgenossenschaft der Landstrasse” Daniel Huber, ha dichiarato oggi all’ats la portavoce dell’UFC Anne Weibel.

L’Ufficio è stato informato della cattiva situazione finanziaria il 20 giugno nell’ambito della verifica semestrale. “Venerdì scorso abbiamo ottenuto ulteriori dati”, ha aggiunto. L’UFC ha ricevuto la stessa documentazione a disposizione dei membri del comitato direttivo dell’organizzazione.

Per il momento l’UFC non intende esprimersi in merito alle accuse: prima vuole esaminarle; a questo scopo sono state richiesti, tra l’altro, documenti contabili dettagliati. Per l’Ufficio “l’importante è che le mansioni attribuite dall’UFC a questa organizzazione che opera a favore degli Jenisch possano essere ancora svolte”, ha spiegato la Weibel. Per il 2014 la “Radgenossenschaft der Landstrasse” ha ricevuto dall’UFC 264’800 franchi.

Basandosi su documenti interni all’organizzazione, il “Beobachter” ha riferito che il presidente si è fatto versare in sei mesi oltre 100’000 franchi. I soldi nella cassa dell’associazione basterebbero solo fino a fine agosto. Huber oggi non era raggiungibile per una presa di posizione. Al periodico ha detto che “certe persone vogliono trascinarmi nel fango”.

In un comunicato, il Movimento dei nomadi svizzeri, fondato nel novembre scorso, si distanzia “con veemenza” dalla “Radgenossenschaft der Landstrasse”, senza però esprimersi riguardo alle accuse rivolte a Huber. L’associazione teme che con questa vicenda il popolo Jenisch “venga diffamato ancora una volta”.

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