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Orsi di Berna: ricongiungimento famigliare

(Keystone-ATS) Grande momento per gli appassionati al Parco degli orsi di Berna: la famiglia di plantigradi è stata infatti riunificata. In mattinata i guardiani hanno tolto la separazione tra il settore più grande – in cui da inizio giugno convivono i genitori Björk e Finn, dopo essere stati separati da oltre due anni e mezzo – e quello più piccolo, in allora cui erano stati trasferiti i “cuccioli” Ursina e Berna. Finora il ricongiungimento non ha posto problemi.

Inizialmente la mamma Björk ha “cacciato” la prole in giro per il recinto, ma papà Finn si è subito prodigato come pacificatore, ha indicato all’ats il direttore del Parco degli orsi e del parco zoologico Dählhölzli, Bernd Schildger confermando informazioni di “20 Minuten” online. Finn ha “montato” Björk, dimostrandole così che essa mantiene il suo status di partner, ha spiegato Schildger.

Importanti le misure di sicurezza approntate: intorno alle recinzioni sono appostate 25 persone, mentre altre 25 sono di picchetto. In caso di problemi seri tra gli orsi sono pronte ad intervenire con patate, petardi, pallottole di gomma e, nel peggiore dei casi, con munizioni.

Dopo la nascita delle gemelline Berna e Ursina alla fine del 2009 nel neoinaugurato giardino ai bordi dell’Aare, Finn era stato separato dalla compagna Björk e segregato in solitudine – oltre una rete metallica – nella porzione di parco che si trova direttamente sotto la vecchia Fossa degli Orsi, molto più piccola di quella riservata alle tre femmine.

L’estate scorsa un’esperta canadese contattata dai responsabili del parco era giunta alla conclusione che una riunificazione famigliare era possibile: la madre continua a occuparsi amorevolmente dei suoi piccoli e il padre non sembra aggressivo quando si avvicina alla recinzione che separa i due settori. Per evitare rapporti incestuosi tra padre e figlie, in marzo Finn è stato sterilizzato.

Secondo Schildger, non è ancora certo se l’audace esperimento di ricongiungimento famigliare avrà successo anche a medio e lungo termine. Il team, di cui fa parte anche l’esperta canadese, monitorerà la situazione per tutta la giornata. Piccole zuffe sono accettabili: bisogna rispettare le leggi della natura. Solo qualora dovesse sussistere il rischio di ferite gravi si interverrà, ha aggiunto il direttore dei parchi.

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