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Oscar: 9 candidature per Grand Budapest Hotel e Birdman

(Keystone-ATS) American Sniper, Birdman, Boyhood, Grand Budapest Hotel, The Imitation Game, Selma, La teoria del tutto e Whiplash sono le otto pellicole che si contenderanno quest’anno l’Oscar per il miglior film. L’annuncio delle candidature è stato dato questa mattina all’alba di Los Angeles, dal teatro della sede della Academy of Motion Picture Artes and Sciences. Poche le sorprese emerse dall’annuncio dell’attore Chris Pine e della presidente dell’Academy Cheryl Boone Isaacs.

Grand Budapest Hotel, di Wes Anderson, ha ottenuto il record di candidature, nove a pari merito con Birdman. Uscito a marzo, in periodo lontano dalla stagione degli Oscar, il film di Anderson ha dimostrato di saper rimanere saldo nella memoria dei membri dell’Academy e ora è fra i candidati nella lista più importante insieme a Birdman di Alejandro G. Inárritu, a American Sniper di Clint Eastwood, a Boyhood di Richard Linklater, a The Imitation Game, Selma, La teoria del tutto e Whiplash. Otto film candidati in tutto, il numero più basso di nomination da quando all’Accademy si è deciso che il massimo di candidature possibile salisse da cinque a dieci.

Per numero di candidature dopo Birdman e Grand Budapest Hotel, si piazzano The Imitation Game, che ne ha ottenute otto, American Sniper e Boyhood sei ciascuno, mentre a quota cinque ci sono Whiplash, Interstellar e Foxcatcher.

Meryl Streep, c’era da aspettarselo, è ancora una volta in lista, grazie alla sua interpretazione della strega-matrigna di Raperonzolo nel musical di Bob Marshall Into the Woods e ha raggiunto il ragguardevole primato delle 19 candidature, mentre Bradley Cooper è alla sua terza candidatura consecutiva (le prime due però erano fra i non protagonisti) grazie alla sua interpretazione del cecchino Chris Kyle nel dramma sulla guerra in Iraq American Sniper diretto dall’inossidabile Clint Eastwood (che però non è in lizza fra i registi).

Insieme a Cooper sono stati candidati Michael Keaton per Birdman, fresco vincitore del Golden Globe per la stessa categoria, Steve Carell per il dramma sportivo Foxcatcher e gli inglesi Benedict Cumberbatch, che interpreta il matematico Alan Turing in The Imitation Game, e Eddie Redmayne, anche lui nei panni di uno scienziato, Stephen Hawking, in La teoria del tutto. La Streep invece è candidata nella categoria migliore attrice non protagonista insieme a Patricia Arquette, che per Boyhood ha appena ottenuto un Golden Globe, Laura Dern per Wild, Keira Knightley che interpreta la matematica Joan Clarke in The Imitation Game e Emma Stone problematica figlia del protagonista Riggan, in Birdman film che sfida ogni genere cinematografico e mescola il genere fumettistico al cinema d’autore e che a settembre aveva aperto il festival di Venezia.

La lista delle migliori attrici protagoniste è composta da Julianne Moore, già data fra i favoriti alla vittoria per il dramma sull’Alzhaimer Still Alice, Rosamund Pike cattivissima protagonista di Gone Girl – L’amore bugiardo, Reese Witherspoon per Wild, Felicity Jones per La teoria del tutto e l’attrice francese Marion Cotillard protagonista di Two Days, One Night.

Quella degli attori non protagonisti vede in lizza Robert Duvall per The Judge, Ethan Hawke per Boyhood, Edward Norton per Birdman, Mark Ruffalo per Foxcatcher e J.K. Simmons per Whiplash. Sempre gli stessi titoli si ripetono anche nella categoria best director: Bennett Miller che ha diretto Foxcatcher, Alejandro G. Iárritu per Birdman, Richard Linklater fresco di Golden Globe per Boyhood, l’ambizioso progetto che segue la vita di un ragazzo dai 6 ai 18 anni, Wes Anderson per The Grand Budapest Hotel e Morten Tyldum regista di The Imitation Game.

Come sempre, insieme a coloro che festeggiano le candidature ci sono gli snobbati. Primo fra tutti il dramma razziale Selma, prodotto da Oprah Winfrey che, sì, ha ottenuto una candidatura a miglior film ed un’altra come migliore canzone originale, ma i cui attori e regista, Ava DuVernay, sono rimasti fuori dalla competizione. Angelina Jolie, regista di Unbroken non deve esserci rimasta bene per essere stata esclusa da tutte le principali categorie, ottenendo solo candidature minori (miglior sound editing, sound fixing e fotografia).

Delusione anche per Jennifer Aniston che in molti volevano fra le migliori attrici protagoniste per la sua drammatica interpretazione in Cake che le è valsa la candidatura ai SAG, i premi del sindacato degli attori. Non ci devono essere rimasti bene neppure Jessica Chastain che aveva buone chances con A Most Violent Year e Jake Gyllenhaal snobbato per il bel film Lo Sciacallo. Nulla di fatto neppure per Ralph Fiennes, impeccabile maitre Gustave di Gran Budapest Hotel.

Fra i film stranieri, da segnalare il cortometraggio elvetico “Parvaneh” della cineasta di origine iraniana Talkhon Hamzavi, nominato per una statuetta nella categoria Live-Action Short Film. Hamzavi, che vive in Svizzera dal 1986, ha realizzato il film all’Alta scuola delle arti di Zurigo.

La cerimonia degli Oscar si terrà il 22 febbraio, dal Dolby Theater di Hollywood.

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