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Oscar: con 12 candidature domina il Discorso del Re

(Keystone-ATS) Non molte sorprese arrivano dall’annuncio delle candidature alla 83/ma edizione degli Oscar, questa mattina all’alba di Los Angeles. La corsa al riconoscimento più importante del mondo del cinema è, al momento, vinta dal Discorso del Re, il film diretto da Tom Hooper, che racconta l’ascesa al trono di Re Giorgio VI d’Inghilterra. Il film ha ottenuto 12 candidature fra cui miglior film, miglior regista, migliore attore protagonista, Colin Firth nei panni del Re, migliore attrice non protagonista, Helena Bonham Carter, la Regina Elisabetta (la futura Regina Madre), Geoffrey Rush in quelli del terapista che aiuta il re a superare i problemi di balbuzie, migliore sceneggiatura e migliore colonna sonora.

L’unica piccola soddisfazione per l’Italia arriva dalla candidatura di Antonella Cannarozzi, per i migliori costumi di Io sono l’amore di Luca Guadagnino.

La cerimonia degli Oscar si svolgerà domenica 27 febbraio dal Kodak Theatre di Hollywood. A condurla saranno Anne Hathaway e James Franco.

Nella categoria più importante, quella per il miglior film, anche Black Swan, The Fighter, Inception, I ragazzi stanno bene, 127 ore, The Social Network, il film di animazione Toy Story 3 (candidato anche nel terzetto dei migliori film di animazione), Winter’s Bone e Il Grinta (True Grit), che segue a ruota il film inglese per numero di candidature, ben dieci. I fratelli Cohen infatti sono nella cinquina dei migliori registi e in quella per la migliore sceneggiatura non originale, mentre Jeff Bridges, si porta a casa senza troppe sorprese una candidatura per il migliore attore protagonista, mentre la giovanissima Hailee Steinfeld, 14 anni appena è annoverata nella cinquina delle migliori attrici non protagoniste.

Bridges, già vincitore dell’Oscar lo scorso anno, e Firth fresco di Golden Globe, dovranno vedersela con Javier Bardem per la sua interpretazione, in spagnolo, di Biutiful del messicano Alejandro Gonzales Inarritu, James Franco per 127 ore di Danny Boyle e Jesse Eisenberg per The Social Network, il film sulla nascita di Facebook che ha fatto meno bene del previsto, anche se è riuscito a portare a casa otto candidature, a pari merito con Inception, il dramma sul sogno di Christopher Nolan che, un pò a sorpresa ha mancato la cinquina dei registi, riempita, oltre che da Hooper e dai fratelli Coen, da Darren Aronofsky per il thriller psicologico ambientato nel mondo della danza Black Swan, da David O. Russel per The Fighter e da David Fincher per The Social Network. In una stagione abbastanza ricca di buoni film per i membri dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences non è stato difficile trovare dunque i candidati.

Fra le attrici protagoniste, scontate le candidature di Annette Bening per i ragazzi stanno bene e Natalie Portman per la sua interpretazione della ballerina Nina in Black Swan, ma anche le altre nomination non rappresentano una sorpresa: Nicole Kidman strappa consensi interpretando una mamma in lutto in Rabbit Hole, Jennifer Lawrence e Michelle Williams ottengono la candidatura grazie agli indipendenti Winter’s Bone e Blue Valentine. Fra i non protagonisti oltre a Geoffrey Rush e Helena Bonhan Carter per il Discorso del Re e Heilee Steinfeld per Il Grinta (True Grit), ben tre piazzamenti nelle cinquine sono stati ottenuti dal cast di The Fighter: Christian Bale, Amy Adams e Melissa Leo. Fra gli attori concorrono anche Jeremy Renner per The Town e Mark Ruffalo per I ragazzi stanno bene, mentre fra le donne l’unica vera outsider è Jacki Weaver inaspettata candidata per Animal Kingdom. Già digerita la sconfitta dell’Italia in sede di preselezione, sono stati candidati fra i film stranieri il dramma del messicano Inarritu Biutiful, il danese Un mondo migliore, già vincitore del Golden Globe, il greco Gogtooth, il canadese Incendies, e il franco-algerino Hors la loi di Rachid Bouchareb.

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