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Papa: cardinalato non onore, ma perno che muove Chiesa

(Keystone-ATS) Non dignitari, ma “perni” nel “movimento” della Chiesa. Pastori dal grande “cuore”, capaci di “amare le piccole cose nell’orizzonte delle grandi”. Pastori ai quali, a contatto con il popolo, “non mancano le occasioni di arrabbiarsi”, ma che nei rapporti con i confratelli non sono giustificati se lo fanno. E, “se pure si può scusare un’arrabbiatura momentanea e subito sbollita, non altrettanto per il rancore. Dio ce ne scampi e liberi!”. Parole determinate e affettuose da parte del Papa, abbraccio di pace tra i nuovi cardinali, strette di mano con quelli di precedente nomina.

Si svolge così il secondo concistoro del pontificato per la creazione di nuovi cardinali. Come era stato per il primo, il 22 febbraio di un anno fa, è presente anche papa Ratzinger, che siede nel settore dell’ordine dei vescovi, e saluta il Papa sia all’ingresso in basilica che alla fine del rito.

I nuovi porporati sono 20, 15 elettori e 5 non elettori, ma non è presente l’anziano Jesus de Pimineto Rodriguez, che riceve le insegne cardinalizie in Colombia da un delegato papale. Ogni cardinale sfila davanti al Papa, si inginocchia, riceve da Francesco l’anello, lo zucchetto e la berretta, la pergamena e il titolo con cui viene incardinato nella Chiesa di Roma. Il Papa pronuncia le formule in latino, così la berretta è “biretum rubrum” e la formula per l’anello è “accipe anulum de manu Petri”.

Gli abbracci sono ognuno nella lingua dei gesti e del cuore dei nuovi porporati, chi più espansivo, chi più intimidito. Papa Francesco parla un po’ più a lungo con Pierre Nguyen Van Nhon di Hanoi e Alberto Suarez India di Morelia in Messico, intreccia una mezza conversazione con Daniel Sturla Berhouet di Montevideo, abbraccia con atteggiamento di incoraggiamento Francesco Montenegro di Agrigento. Lungo abbraccio anche per Arlindo Gomes Furtado, il primo cardinale nella storia di Capo Verde.

Francesco consegna ad ognuno anche la bolla di creazione e assegna il nuovo titolo: ogni porporato avrà il titolo di una chiesa di Roma, giacché si è cardinali in quanto legati alla Chiesa di Roma, a quel primato della “carità”, senza il quale, ricorda anche oggi il Papa, non c’è Chiesa e non c’è missione.

Al card. Bo di Rangoon, primo cardinale della storia della Birmania, tocca il titolo di Sant’Ippolito a Centocelle, nella periferia Est della città eterna. Sarà invece meno periferico a Roma, il più periferico dei nuovi porporati, il 53enne Mafi da Tonga (circa 30 ore di volo per arrivare a Roma) che sarà titolare di Santa Paola Romana alla Balduina.

La formula con la quale ogni cardinale giura fedeltà e obbedienza al Papa, piuttosto lunga e in latino, viene letta per tutti dal primo dei nuovi cardinali, il francese Dominique Mamberti, unico curiale nel gruppo delle neoberrette, al quale è spettato anche il saluto al Pontefice a inizio messa.

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