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Papa: Europa non è regole o protocolli ma modo concepire uomo

Il papa mentre legge il suo discorso KEYSTONE/AP/ANDREW MEDICHINI sda-ats

(Keystone-ATS) “I Padri fondatori ci ricordano che l’Europa non è un insieme di regole da osservare, non un prontuario di protocolli e procedure da seguire. Essa è una vita, un modo di concepire l’uomo a partire dalla sua dignità trascendente e inalienabile”.

Lo ha detto il Papa nel discorso ai Capi di stato e di governo europei riuniti per le celebrazioni del 60° Anniversario della firma dei Trattati di Roma.

“Se fu chiaro fin da principio – ha aggiunto il Papa – che il cuore pulsante del progetto politico europeo non poteva che essere l’uomo, fu altrettanto evidente il rischio che i Trattati rimanessero lettera morta. Essi dovevano essere riempiti di spirito vitale”.

Il primo elemento della “vitalità europea” è la “solidarietà” e “tale spirito è quanto mai necessario oggi, davanti alle spinte centrifughe come pure alla tentazione di ridurre gli ideali fondativi dell’Unione alle necessità produttive, economiche e finanziarie”, ha detto papa Francesco. “Dalla solidarietà – ha sottolineato il pontefice – nasce la capacità di aprirsi agli altri”.

L’Europa si adoperò con fatica per far cadere il muro “eppure oggi si è persa memoria della fatica. Si è persa pure la consapevolezza del dramma di famiglie separate, della povertà e della miseria che quella divisione provocò”, ha aggiunto il Papa richiamando alla memoria dei leader europei “quell’innaturale barriera che dal Mar Baltico all’Adriatico divideva il continente”.

“In un mondo che conosceva bene il dramma di muri e divisioni, era ben chiara l’importanza di lavorare per un’Europa unita e aperta”.

Se nell’Europa delle origini si voleva “veder cadere i segni di una forzata inimicizia, ora si discute di come lasciare fuori i ‘pericoli’ del nostro tempo: a partire dalla lunga colonna di donne, uomini e bambini, in fuga da guerra e povertà, che chiedono solo la possibilità di un avvenire per sé e per i propri cari”, ha detto ancora il pontefice.

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