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Papa: guerra non è mezzo per riparare ingiustizie

(Keystone-ATS) “La guerra non è mai un mezzo soddisfacente a riparare le ingiustizie e a raggiungere soluzioni bilanciate alle discordie politiche e sociali”. Lo afferma papa Francesco nel messaggio inviato in occasione dell’incontro “La pace è il futuro” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio ad Anversa.

“Il tema dell’incontro di quest’anno – La Pace è il futuro – richiama il drammatico scoppio della Prima Guerra Mondiale cento anni fa, ed evoca un futuro in cui il rispetto reciproco, il dialogo e la cooperazione aiuteranno a bandire il sinistro fantasma del conflitto armato”, dice il Papa nel messaggio inviato per l’occasione al vescovo di Anversa, mons. Johan Bonny.

“In questi giorni – prosegue – in cui non pochi popoli nel mondo hanno bisogno di essere aiutati a trovare la via della pace, questo anniversario ci insegna che la guerra non è mai un mezzo soddisfacente a riparare le ingiustizie e a raggiungere soluzioni bilanciate alle discordie politiche e sociali”.

“Ogni guerra, come affermò papa Benedetto XV nel 1917, è una ‘inutile stragè”. La guerra “trascina i popoli in una spirale di violenza” che è “difficile da controllare”, “demolisce ciò che generazioni hanno lavorato per costruire e prepara la strada a ingiustizie e conflitti ancora peggiori”.

Prosegue il messaggio del Papa: “Se pensiamo agli innumerevoli conflitti e guerre, dichiarate e non dichiarate, che oggi affliggono la famiglia umana e rovinano la vita ai più giovani e agli anziani, avvelenando rapporti durevoli di convivenza tra gruppi etnici e religiosi diversi e costringendo famiglie e intere comunità all’esilio, è evidente che, insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, non possiamo rimanere passivi di fronte a tanta sofferenza, a tante ‘inutili stragì”.

Capi religioni cooperino

“È giunto il tempo che i capi delle religioni cooperino con efficacia all’opera di guarire le ferite, di risolvere i conflitti e di cercare la pace”. “La pace è il segno sicuro dell’impegno per la causa di Dio. I capi delle religioni sono chiamati ad essere uomini e donne di pace”.

“Sono in grado di promuovere una cultura dell’incontro e della pace, quando altre opzioni falliscono o vacillano”, prosegue papa Francesco nel messaggio al vescovo di Anversa e letto durante l’assembla di apertura dell’Incontro di Sant’Egidio. “Dobbiamo essere costruttori di pace – aggiunge e le nostre comunità devono essere scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire”.

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