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Papa: no razzismi e scia terrore,profezia Fatima attuale

(Keystone-ATS) FATIMA – La profezia di Fatima parla agli uomini di oggi, e anche a quelli di domani: non si conclude con gli eventi tragici del ventesimo secolo, ma continua ad ammonire contro la scia “di morte e di terrore” che l’uomo ha “scatenato” e che “non riesce ad interrompere”.
Attualizzando i contenuti del ‘terzo segreto’, Benedetto XVI, proprio in questo grande luogo della fede, ha in qualche modo rivoluzionato oggi le interpretazioni date finora, che volevano il messaggio profetico delle apparizioni mariane confluire nell’annuncio delle guerre e dei totalitarismi del ‘900 e nell’attentato del 1981 contro Giovanni Paolo II.
Per Ratzinger, invece, “si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”, di fronte a una umanità in preda agli odi razziali, alle guerre, al terrorismo, pronta tutt’oggi “a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo”.
Nella messa sulla spianata del Santuario, davanti a una folla oceanica di circa mezzo milione di fedeli, che ha fatto ombra anche alle cifre segnate qui da Wojtyla, Benedetto XVI si è presentato come “pellegrino” venuto a Fatima per pregare “per la nostra umanità afflitta da miserie e sofferenze”. Si è inginocchiato, nel Santuario, davanti alle tombe dei tre pastorelli-veggenti, Giacinta e Francesco Marto, beatificati esattamente dieci anni fa, e Lucia de Jesus, la cui pratica è stata avviata nel 2008, a tre anni dalla morte.
Nell’anniversario della prima delle sei apparizioni del 1917 (ha ‘quasi’ dato un arrivederci ai fedeli per il centenario) e in quello dell’attentato a Giovanni Paolo II, non ha mai citato il suo predecessore, per il quale aveva comunque pregato ieri dinanzi alla veneratissima statua della Vergine, che nella corona ha incastonato il proiettile di Alì Agca.
Anche la sua ‘attualizzazione’ del messaggio di Fatima, che non si chiude con il crollo del comunismo e di cui era stato interprete-teologo quando fu svelato al pubblico nel 2000, esce dagli schemi wojtyliani, già lasciati alle spalle con il collegamento stabilito due giorni fa tra la profezia mariana sulle “sofferenze” della Chiesa e la “persecuzione” proveniente dall’interno, insita nei “peccati” dei preti pedofili.

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