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Papa riceve Leuthard: discussi abusi, burqa e minareti

(Keystone-ATS) CITTÀ DEL VATICANO – La presidente della Confederazione Doris Leuthard è stata ricevuta oggi in Vaticano da Papa Benedetto XVI. Durante i colloqui, durati 25 minuti e definiti “cordiali”, sono stati toccati anche temi delicati quali gli abusi sessuali nella Chiesa cattolica, il divieto di costruire minareti e il dibattito sul burqa. Dopo l’incontro al Palazzo apostolico, la Leuthard ha assistito al giuramento delle reclute della Guardia svizzera pontificia.
“Il Papa prende molto sul serio i casi di abusi e, dopo la pubblicazione della lettera pastorale ai fedeli irlandesi, non intende nascondere tali vicende sotto il manto del silenzio”, ha affermato ai media la Leuthard.
“Le vittime hanno il diritto all’assistenza e a un procedimento penale. I colpevoli devono essere sanzionati e occorre impedire che si verifichino episodi di recidiva”. Benedetto XVI – ha aggiunto la ministra argoviese – ha sottolineato che i giovani vanno protetti, ma che il problema della pedofilia non concerne soltanto la Chiesa, bensì l’intera società.
Con il Papa, la Leuthard ha parlato pure di islam e di libertà religiosa, altri temi divenuti scottanti dopo il voto contro l’edificazione di minareti in Svizzera e il recente dibattito europeo sul burqa.
“Benedetto XVI ha espresso il desiderio che in Europa ognuno abbia il diritto di esercitare apertamente la propria religione, ma che ciò debba avvenire all’insegna della reciprocità. L’uguaglianza e la tolleranza nei confronti dei cristiani negli Stati islamici accrescerebbero l’accoglienza verso i musulmani nella nostra società”, ha riferito la consigliera federale.
Al termine del colloquio, la consigliera federale ha offerto in dono al Papa un’edizione in due volumi di un testo medievale in tedesco sull’abbazia di San Gallo, che il Pontefice ha mostrato di apprezzare molto, e una confezione di cioccolatini. Il Papa ha ricambiato con la medaglia del Pontificato.
Nel pomeriggio, la Leuthard ha poi assistito in Vaticano al tradizionale giuramento delle reclute (quest’anno erano 30) e di un nuovo ufficiale (il maggiore William Kloter) della Guardia svizzera pontificia. La cerimonia si tiene oggi in ricordo degli avvenimenti del 6 maggio del 1527, quando 147 soldati elvetici caddero in difesa di Papa Clemente VII durante il sacco di Roma da parte delle milizie di Carlo V.

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