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Papua Nuova Guinea: “prezzo spose” fattore violenza domestica

(Keystone-ATS) I tassi di violenza domestica in Papua Nuova Guinea, il maggiore stato-arcipelago nel Pacifico (protettorato australiano fino al 1975, 7,7 milioni di abitanti) è fra i più alti nel mondo e arriva al 70% la proporzione di donne vittime di stupro o aggressione sessuale.

La denuncia viene da Human Rights Watch (Hrw), che attribuisce la causa in gran parte alla pratica tradizionale del “prezzo della sposa”.

Secondo la pratica, la famiglia della promessa sposa riceve da quella del marito da un minimo 2500 fino a 300 mila kina (da 800 a 100’000 franchi). Se le donne lasciano la relazione, vi sono complicazioni in più, con richieste di rimborso da parte del marito.

Fraintendimenti fra sposi di gruppi tribali differenti, questioni di denaro e di sesso contribuiscono al problema, dichiara un rapporto dell’organizzazione per i diritti umani. “L’uomo pensa che la donna sia sua proprietà, lei diventa una schiava e deve fare tutto quello che lui vuole”, spiega. Se la donna non lo asseconda, le conseguenze possono essere letali.

Il primo ministro Peter O’Neill ha respinto le conclusioni del rapporto. “È uno scambio consuetudinario di doni in occasione del matrimonio, non si tratta di pagare per prendere la proprietà di qualcuno”, ha detto. L’idea che gli uomini che pagano il prezzo di una sposa dia un diritto di proprietà sulle mogli e quindi possono fare quello che vogliono è “un concetto assolutamente estraneo”, ha aggiunto.

Il governo di Port Moresby ha messo fuori legge la violenza domestica solo nel 2013 e sta ora rafforzando le leggi sulla protezione dei minori, servizi di consulenza e case rifugio.

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