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Pedofilia: episcopato cileno chiede perdono per gli abusi

L'ex parroco cileno Fernando Karadima KEYSTONE/EPA EFE/SEBASTIAN SILVA sda-ats

(Keystone-ATS) Il Comitato permanente della Conferenza episcopale cilena ha chiesto “perdono in nome dei vescovi e della Chiesa” e ha espresso la sua “vicinanza a quanti hanno sofferto per gli abusi ed il danno causato”.

Questa è stata la prima reazione dei vertici della Chiesa cilena dopo l’annuncio da parte di papa Francesco di ridurre allo stato laicale i vescovi emeriti Francisco José Cox e Marco Antonio Ordenes, come “conseguenza di atti manifesti di abusi su minori”.

In un comunicato, oltre a chiedere perdono “a chi ha sofferto degli abusi, alle loro famiglie e comunità”, si ribadisce che “come vescovi della Conferenza episcopale continuiamo il nostro percorso di rinnovamento ecclesiale, con il nostro servizio messo a disposizione del discernimento del Santo Padre”.

I 34 vescovi cileni hanno presentato nel maggio scorso la loro rinuncia al Papa che ha accettato finora quella di sette di essi: Juan Barros, Cristián Caro, Gonzalo Duarte, Alejandro Goic, Horacio Valenzuela, Carlos Pellegrín e Cristián Contreras.

Finora il Pontefice non aveva ridotto allo stato laicale nessun vescovo. La decisione più drastica nella chiesa aveva riguardato e l’ex parroco di El Bosque, condannato per abusi sessuali, Fernando Karadima.

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