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Perù: confessa prostituzione in show tv, ex la uccide

(Keystone-ATS) È stato uccisa dal suo fidanzato dopo aver rivelato, in un popolare show televisivo, che si era prostituita in un night club di Lima: la confessione, davanti a milioni di telespettatori, le è costata la vita e in Perù l’omicidio ha rilanciato il dibattito non solo sui contenuti spesso discutibili della cosiddetta tv-spazzatura ma anche sulla violenza contro le donne, in un Paese in cui la legge considera ancora che la gelosia maschile possa essere considerata una circostanza attenuante.

Ruth Sayas Sanchez, 18 anni, si era presentata insieme al fidanzato, il 20/enne Bryan Romero Leiva, al programma ‘El valor de la verdad’ (Il valore della verità), che in passato era già stato al centro di polemiche a causa delle numerose rivelazioni imbarazzanti – e forse fabbricate ad arte – fatte dai partecipanti per aggiudicarsi i premi.

Nel corso di una puntata del programma nella quale era presente anche il fidanzato, la ragazza aveva ammesso di avere lavorato in un night club locale e di aver fatto sesso per soldi con alcuni clienti. Grazie alla rivelazione, la coppia si era aggiudicata un premio di circa 6mila dollari, ma pochi giorni dopo la giovane era sparita misteriosamente. L’uomo aveva poi confessato di averla drogata, violentata e uccisa, apparentemente perchè non voleva condividere con lei il premio.

I genitori di Sanchez hanno ammesso che Leiva non stava più con la loro figlia da oltre un anno, e che la loro partecipazione allo show era una montatura pensata appunto per ottenere il premio, un punto che può risultare cruciale nel processo: se fosse riconosciuto che la giovane è stata uccisa per i soldi, l’uomo potrebbe essere condannato a pene ben più severe rispetto a quelle previste per un omicidio passionale.

Non a caso, Leiva ha già dichiarato alla stampa che con le sue rivelazioni la sua ex “ha ferito il mio orgoglio, perchè ora tutti mi dicono cornuto”. Lasciando intendere, quindi, che cercherà di essere processato per “omicidio per emozione violenta”, il che ridurrebbe fortemente la sua eventuale condanna.

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