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Permane la tensione tra Svizzera e Germania

(Keystone-ATS) Il partito tedesco Die Linke propone che sia revocata la licenza d’esercizio alle banche svizzere che si rendono complici di transazioni illegali a favore degli evasori, mentre i socialdemocratici della SPD ribadiscono il loro “no” all’accordo fiscale firmato con Berna.

“In autunno presenteremo al Bundestag (la Camera dei deputati) una iniziativa legislativa che prevede, sul modello USA, la minaccia di ritiro della licenza alle banche elvetiche se non accettano di segnalare spontaneamente transazioni sospette”, ha dichiarato alla “Mitteldeutsche Zeitung” (giornale regionale della Sassonia-Anhalt) il copresidente del partito della sinistra radicale Bernd Riexinger. Egli ha definito il trattato firmato con la Svizzera un “accordo per la legalizzazione dell’evasione fiscale”.

Intanto Frank-Walter Steinmeier, capogruppo della SPD al Bundestag, ha ribadito che i Länder a direzione socialdemocratica certamente non voteranno nella forma attuale l’accordo, che già considera “morto” come molti suoi colleghi di partito in dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni.

Nessuno può aspettarsi che ci sia fiducia verso un simile trattato “quando nello stesso tempo ingenti somme di denaro privato sono trasferite all’estero”, ha dichiarato il parlamentare alla “Frankfurter Rundschau”, alludendo all’asserito aiuto di banche svizzere ad evasori tedeschi nel trasferire in Asia, in particolare a Singapore, i soldi non dichiarati prima dell’entrata in vigore dell’accordo, prevista per il gennaio 2013.

Jens Bullerjahn, ministro socialdemocratico delle finanze della Sassonia-Anhalt, ha detto dal canto suo a “Die Welt” che gli ultimi colloqui con l’omologo federale Wolfgang Schäuble non sono serviti a nulla: “il signor Schäuble ha speculato troppo”, “noi non collaboriamo”, ha aggiunto Bullerjahn.

Ieri il ministro degli esteri elvetico Didier Burkhalter, dopo un incontro a Vaduz, in Liechtenstein, con l’omologo tedesco Guido Westerwelle, ha ribadito quanto già detto più volte dalla ministra delle finanze e presidente della Confederazione Eveline Widmer-Schlumpf, ossia che “non ci saranno nuovi negoziati in ambito fiscale” con la Germania”. La medesima opinione è stata espressa da Westerwelle in un’intervista rilasciata a radio e televisione svizzerotedesche.

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