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Pernottamenti: forte calo in Svizzera in agosto, crollo in Ticino

(Keystone-ATS) Mese di agosto amaro per il settore turistico svizzero e addirittura nero per gli albergatori ticinesi e grigionesi.

A livello nazionale sono state registrate 4,1 milioni di notti, con una flessione del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuta al sensibile calo degli stranieri. Ancora più marcato è stato l’arretramento in Ticino, che segna un -13%, e nei Grigioni, che presenta un -9%: nei due cantoni sono venuti a mancare rispettivamente 46’000 e 50’000 pernottamenti.

I dati diffusi oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST) si leggono come il resoconto di una Marignano sul fronte europeo, cui fanno però da contraltare i segnali positivi concernenti gli ospiti di altri continenti.

Nel dettaglio, in un mese in cui la meteo è stata favorevole gli stranieri provenienti dall’Europa hanno fatto segnare un calo di 233’000 pernottamenti (-15,2%), un arretramento presumibilmente legato anche alla forza del franco. Devastante è stato l’impatto della Germania (110’000 pernottamenti in meno, -20,2%), che presenta il maggior calo fra tutti i paesi in termini assoluti. Seguono Olanda (-27’000, -29,6%) e Russia (-16’000, -34,5%). In netta flessione sono anche Belgio (-15’000, -16,9%) e Italia (pure -15’000, -11,3%).

Il quadro muta radicalmente se si guarda all’Asia, che complessivamente segna un +12,8% (+92’000 notti). In cifre assolute la crescita più importante è quella della Cina (+58’000, +38,2%), seguita dai paesi del Golfo (+17’000, +5,5%), India (+9100, +19,9%) e Corea del Sud (+6400, +18,3%). In controtendenza invece il Giappone (-8400 unità, -11,3%). In progressione risulta l’America (+12’000 unità, +4,9%), grazie essenzialmente agli Usa (+11’000, +6,2%). Più contenuta è stata la crescita in Oceania (+1500, +4,5%) e Africa (+1000, +3,2%).

In totale nel mese in rassegna i visitatori stranieri hanno generato 2,4 milioni di pernottamenti, giù del 5,0% (-127’000 pernottamenti). In calo è però stata anche la clientela indigena, con 1,7 milioni di notti (-26,000, -1,5%).

Passando a un’analisi regionale il Ticino mostra le difficoltà maggiori (-13,0% a 309’000 notti). Seguono Friburgo (-9,4% a 51’000), Grigioni (-8,7% a 529’000) e Svizzera orientale (-6,8%) a 220’000). Tiene per contro la zona di Lucerna e del Lago dei quattro cantoni (invariata a 447’000) e presentano addirittura un incremento Zurigo (+3,1% a 607’000) e Lago Lemano (+0,7% a 299’000).

Spostando l’attenzione al periodo gennaio-agosto, il numero cumulato di pernottamenti ha raggiunto a livello svizzero quota 25,2 milioni, con un calo dello 0,5% (-117’000) rispetto agli stessi mesi del 2014. La contrazione è dovuta agli stranieri, attestatisi 14,0 milioni (-228’000, -1,6%), mentre la domanda indigena ha registrato un incremento dell’1,0% (+111’000) a 11,2 milioni.

Rimanendo nell’ottica degli otto primi mesi dell’anno Ticino e Grigioni si segnalano ancora una volta in negativo. Il cantone con capoluogo Bellinzona presenta la diminuzione maggiore in termini percentuali, con un -6,7% (-111’000) a 1,6 milioni. Le valli retiche hanno invece il primato della flessione più marcata in cifre assolute, con 192’000 notti in meno (-5,1%) a 3,8 milioni.

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