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Più attenzioni per esigenze clienti, GastroSuisse guarda al futuro

Più attenzioni per esigenze clienti, GastroSuisse guarda al futuro (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/TI-PRESS/CARLO REGUZZI sda-ats

(Keystone-ATS) GastroSuisse prevede un deciso cambiamento nel settore dell’industria alberghiera e della ristorazione.

Unità d’intenti nelle regioni periferiche e maggiori attenzioni verso le esigenze dei clienti, queste sono alcune delle riflessioni dell’organizzazione del settore per adattarsi alle attuali tendenze al consumo.

“Spinto da fattori economici, cambiamenti sociali e dall’elevata mobilità dei nostri clienti, il mercato ricettivo sta attraversando un periodo molto movimentato”, ha spiegato oggi in conferenza stampa a Berna il presidente di GastroSuisse Casimir Platzer. Gli alberghi e i ristoranti in Svizzera devono gestire una dura concorrenza con le aziende dei Paesi limitrofi e nel confronto internazionale e le conseguenze sono palpabili in tutta l’economia turistica.

“Molte destinazioni caratterizzate da strutture ricettive di piccole dimensioni, che offrono un servizio completo e servizi analoghi, sono sempre più sotto pressione”, ha affermato Platzer. “Dobbiamo fare il possibile affinché le regioni alpine siano messe nelle condizioni di sopravvivere” ammette il presidente di GastroSuisse, che si augura dei cambiamenti decisivi nel panorama turistico della Svizzera: “Le numerose microaziende di piccole dimensioni devono unirsi per creare unità più grandi”. Un’azienda per ciascuna destinazione, analogamente al modello americano, potrebbe essere una soluzione incisiva secondo Platzer.

Il turismo degli acquisti all’estero è uno dei motivi della continua diminuzione dei fatturati del settore e ogni anno si stima in questo modo una perdita di circa quattro miliardi di franchi. “Come aziende del settore non possiamo fare niente contro il forte franco; non ci resta quindi che lottare per il potenziamento del sito produttivo svizzero e contro il turismo degli acquisti all’estero”, continua Platzer. Insieme a partner alleati forti, GastroSuisse è decisa a impedire mediante l’iniziativa “Stop all’isola dei prezzi elevati – per prezzi equi” gli scorretti supplementi in Svizzera delle aziende più forti sul mercato.

“I costi elevati nella piazza economica svizzera riducono l’economicità delle PMI del settore ricettivo”, ha proseguito Sascha Schwarzkopf, responsabile della politica economica di GastroSuisse. I ristoranti e gli alberghi devono acquistare le proprie merci per la cucina e l’esercizio della loro attività in Svizzera ai prezzi locali. Un franco di fatturato su due è destinato alle retribuzioni dei collaboratori. Le aziende si trovano inoltre ad affrontare grandi sfide dovute ai crescenti costi di gestione e alle mutate esigenze dei clienti.

Un altro ambito molto promettente per il settore ricettivo tradizionale è costituito dai nuovi canali di comunicazione e distribuzione che vanno oltre il proprio sito aziendale. “Industria alberghiera e della ristorazione 4.0” è la visione presentata dal direttore di GastroSuisse Daniel Borner che ripercorre opportunità e rischi della digitalizzazione nel settore alberghiero e della ristorazione. La continua e sempre maggiore fusione del mondo reale e digitale porterà anche nel settore ricettivo alla creazione di offerte sempre più incentrate sulle esigenze dei clienti.

Insieme all’esigenza di una sempre maggiore personalizzazione, il cliente cercherà in misura sempre maggiore l’atmosfera e la comodità, e questo non in opposizione alla digitalizzazione, bensì come necessaria integrazione e come contrasto al consumo di pasti veloci durante la quotidianità lavorativa. “I nostri ristoratori e albergatori sono già oggi imprenditori flessibili”, ha sottolineato Borner, “tuttavia in futuro dovranno diventare ancora più abili e propensi ai cambiamenti.”

GastroSuisse ricorda che il settore alberghiero e della ristorazione svizzero, con circa 29’000 esercizi, rappresenta un motore economico di rilevanza ed è fra i principali datori di lavoro del Paese. Nel 2016 circa 250’000 persone hanno trovato occupazione nel settore e l’industria alberghiera e della ristorazione forma più di 8000 apprendisti.

I costi complessivi che la popolazione residente in Svizzera nel 2016 ha destinato al consumo di cibi e bevande fuori casa ammontavano a 22’369 miliardi di franchi, 73 milioni di franchi (-0,32%) in meno rispetto all’anno precedente. Il consumo di pasti nel 2016 è aumentato del 2,3%; il consumo di bevande è diminuito del 5,3%.

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