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PIL progredisce dell’1%: crescita sostenuta da economie domestiche

(Keystone-ATS) Come negli anni precedenti, anche nel 2012 i consumatori hanno sostenuto l’economia svizzera: secondo l’Ufficio federale di statistica (UST) il prodotto interno lordo l’anno scorso è cresciuto dell’1%. Nel 2011 l’incremento era stato dell’1,8%.

Tenuto conto di una lieve progressione del livello generale dei prezzi, il PIL a prezzi correnti è cresciuto dell’1,2%, sottolinea la nota.

Il miglioramento del clima di consumo, incoraggiato dalla flessione dei prezzi, e la buona situazione del mercato del lavoro e dei salari hanno sicuramente contribuito al raggiungimento di questo risultato positivo.

Gli investimenti hanno invece registrato un lieve calo (-0,4%) dopo due anni molto favorevoli (+4,8% nel 2010 e +4,5% nel 2011) a causa della contrazione nelle costruzioni e del rallentamento della crescita dell’acquisto di beni di equipaggiamento.

Anche il commercio estero non ha contribuito all’incremento del PIL. Nonostante le esportazioni di beni di servizio siano aumentate a ritmo sostenuto (+2,5%) il dinamismo delle importazioni e soprattutto il chiaro aumento delle importazioni di servizi (+9,4) ha comportato una leggera diminuzione del saldo del commercio estero.

Un forte aumento delle importazioni è stato registrato soprattutto nei servizi di riassicurazione, nel turismo e nei trasporti, nonché nei servizi dal contenuto tecnologico. L’incremento delle esportazioni di beni è riconducibile solo ad alcuni rami esportatori, quali quello chimico-farmaceutico o dell’orologeria.

Dopo quattro anni di netta crescita, il ramo delle costruzioni ha registrato un calo dell’1,5% del valore aggiunto. Complessivamente, l’industria manifatturiera ha seguito un andamento analogo, ma la sua crescita è rimasta positiva. Alcuni rami esportatori dell’industria (orologeria, industria farmaceutica e altri materiali di trasporto) hanno segnato ancora degli aumenti sensibili nonostante una situazione difficile a livello internazionale.

In linea generale, il terziario è progredito dell’1,1%. Un’evoluzione negativa si è registrata nei rami “Servizi di informazione e comunicazione” e “Servizi dâ€TMalloggio e di ristorazione”.

Il settore finanziario (“Attività finanziarie e assicurative”) ha invece ripreso a crescere sensibilmente dopo quattro anni difficili (+2,4% ai prezzi dellâ€TManno precedente).

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