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PLR: delegati approvano risoluzione su Brexit

Didier Burkhalter ai delegati del PLR KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) La Brexit è stato il grande tema all’ordine del giorno dell’assemblea dei delegati del PLR oggi a Brugg (AG). I vertici del partito hanno sottoposto una risoluzione in cui vengono chieste misure per ridurre le conseguenze dell’uscita della Gran Bretagna dall’UE.

La Svizzera non può partire dal presupposto che trarrà beneficio dalla decisione del popolo britannico, si legge nella risoluzione approvata dai delegati con 224 voti a 0 con un piccolo complemento. Il vigore del franco metterà fortemente sotto pressione la Svizzera, l’economia e i posti di lavoro.

Nel documento viene chiesto di rivedere ed estendere i rapporti con la Gran Bretagna. Le trattative dovrebbero avvenire parallelamente a quelle per l’uscita del paese dall’UE. Per mitigare gli effetti del franco forte il PLR auspica anche misure per l’economia elvetica: il servizio di promozione della piazza svizzera dell’industria esportatrice deve conquistare nuovi mercati. Inoltre bisogna affrontare la questione della riduzione della burocrazia e sostenere l’innovazione con un aumento dei crediti.

Nella risoluzione il PLR ribadisce inoltre la sua posizione per quanto concerne la via bilaterale e chiede un’attuazione la più rapida possibile del piano sull’immigrazione, senza tornare al sistema generale di contingentamento.

Le soluzioni istituzionali e l’applicazione dell’articolo costituzionale sul controllo dell’immigrazione vanno elaborati separatamente, si afferma nel documento, in cui un’estensione delle misure d’accompagnamento viene considerata non necessaria.

Nel suo discorso il consigliere federale Didier Burkhalter ha dichiarato che la Brexit solleva numerose domande, per la stessa Gran Bretagna, per l’Unione europea e anche per la Svizzera per quanto riguarda le relazioni con Londra e Bruxelles.

Il governo intende agire in maniera proattiva e costruttiva in merito ai rapporti con la Gran Bretagna, finora regolamentati attraverso l’UE. Burkhalter ha detto di averlo comunicato ieri alle autorità londinesi. Con un volume di scambi di 20 miliardi di franchi annui e 150 voli al giorno tra i due paesi la Gran Bretagna rappresenta un partner commerciale di enorme importanza per la Svizzera.

Un gruppo di lavoro in seno all’Amministrazione federale si sta occupando di tali questioni già da diversi mesi. Esso, ha aggiunto, sarà ora ampliato per coinvolgere rappresentanti dei Dipartimenti, della rappresentanza elvetica a Bruxelles e dell’ambasciata a Londra.

Per il Consiglio federale è però anche importante concludere i negoziati con l’UE su una soluzione consensuale in relazione dell’attuazione dell’iniziativa sull’immigrazione di massa, ha spiegato Burkhalter. Con la decisione dei britannici ciò è però divenuto ancor più difficile.

Il tema della Brexit è stata affrontata anche dalla presidente del PLR Petra Gössi nel suo primo discorso da quando ha assunto la carica. Ieri l’Europa è stata colpita da un terremoto, ma non si è trattato di un “black friday”, ha sostenuto. La 40enne si è anche detta stupita del coraggio dei britannici. La loro decisione dimostra che le persone vogliono prima di tutto libertà, il valore più importante della nostra società.

Tuttavia anche secondo la Gössi ora per la Svizzera diverrà più difficile trovare un accordo in relazione all’iniziativa sull’immigrazione di massa.

Raccomandazioni di voto

I temi di politica interna sono così passati in secondo piano nell’assemblea. I delegati hanno formulato le raccomandazioni di voto per le votazioni del 25 settembre. Con 237 voti a 2 il PLR dice sì alla modifica della legge federale sulle attività informative, argomentando che permetterà una sorveglianza ragionevole. Considerando le minacce di questi tempi ciò è necessario per la sicurezza della popolazione.

Bocciata invece l’iniziativa popolare “Per un’economia sostenibile ed efficiente in materia di gestione delle risorse (economia verde)”, con 244 voti contro uno. L’applicazione avrebbe come conseguenza che in futuro bisognerebbe rinunciare a vino, carne e determinati frutti, è stato affermato. I prezzi per la mobilità segnerebbero un’impennata, lo spazio abitativo verrebbe ridotto e tutto diverrebbe più caro.

Anche l’iniziativa popolare “AVSplus: per un’AVS forte” è stata respinta, con 241 voti a zero. Il testo vuole elargire soldi in un sistema che è già mal messo. Inoltre sottrarrebbe denaro ai lavoratori e all’economia.

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