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Poligoni di tiro: sito internet britannico promette brividi in Ticino

(Keystone-ATS) Andare a sparare in Svizzera in un poligono di tiro “segreto” con proiettili veri dopo essersi iscritti su un sito con sede nel Regno Unito: addirittura meglio di una partita a golf, squash o tennis dopo una settimana di lavoro. Con questa apertura, un articolo apparso sabato scorso sul “Financial Times”, ha destato sorpresa. Secondo un esperto svizzero si tratterebbe di una pratica conosciuta e regolamentata. Berna smentisce categoricamente.

L’infrastruttura – mai localizzata nel testo, ma che secondo il sito degli organizzatori si troverebbe vicino a Lugano – apparterrebbe allo Stato e sarebbe frequentata da unità di polizia e militare, precisa l’articolo. Interrogato dall’ats, Christophe Brunner, portavoce dell’esercito svizzero, “esclude” l’esistenza di tali poligoni di tiro di competenza della Confederazione e aperti a privati. Per Brunner questo articolo è “una strana storia”.

Programmi per venire a sparare in Svizzera sono tuttavia frequenti, spiega all’ats un esperto militare elvetico che ha richiesto di mantenere l’anonimato. A causa di una legislazione divenuta molto restrittiva nel Regno Unito, la formazione al tiro per privati è attualmente quasi impossibile.

Per questa ragione, numerose società di sicurezza, per esempio, delocalizzano questo tipo di esercizi principalmente negli Stati Uniti, nella Repubblica Ceca e in Svizzera, aggiunge l’esperto. Secondo quest’ultimo il processo è perfettamente regolato da Armasuisse, che gestisce questo genere di dossier, mette a disposizione impianti, li sorveglia e incassa le entrate.

L’affermazione è tuttavia formalmente contestata da Armasuisse, il centro di competenza della Confederazione che gestisce in particolare i beni immobili del Dipartimento della difesa. Il suo portavoce Kaj-Gunnar Sievert “non può immaginarsi” che impianti ufficiali siano utilizzati da privati esteri e afferma di non aver “mai sentito parlare” di tali situazioni.

Questo articolo “sorprende solo le persone che non sono al corrente”, afferma da parte sua Alexandre Vautravers, professore di Relazioni internazionali e capo redattore della rivista militare svizzera. “La legislazione elvetica è per diversi aspetti più aperta di quella dei nostri vicini. Le infrastrutture di tiro appartengono a Comuni, Cantoni e Confederazione che sono liberi di affittarli”.

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